Genèse (CEI) 37

37 1 Giacobbe si stabilì nel paese dove suo padre era stato forestiero, nel paesedi Canaan.


IV. STORIA DI GIUSEPPE

Giuseppe e i suoi fratelli

2 Questa è la storia della discendenza di Giacobbe. Giuseppe all'età di diciassette anni pascolava il gregge con i fratelli. Egliera giovane e stava con i figli di Bila e i figli di Zilpa, mogli di suo padre.Ora Giuseppe riferì al loro padre i pettegolezzi sul loro conto.
3
Israeleamava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto invecchiaia, e gli aveva fatto una tunica dalle lunghe maniche. 4 I suoifratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, loodiavano e non potevano parlargli amichevolmente.
5
Ora Giuseppe fece un sognoe lo raccontò ai fratelli, che lo odiarono ancor di più. 6 Disse dunque loro:«Ascoltate questo sogno che ho fatto. 7 Noi stavamo legando covoni in mezzoalla campagna, quand'ecco il mio covone si alzò e restò diritto e i vostricovoni vennero intorno e si prostrarono davanti al mio». 8 Gli dissero i suoifratelli: «Vorrai forse regnare su di noi o ci vorrai dominare?». Lo odiaronoancora di più a causa dei suoi sogni e delle sue parole.
9
Egli fece ancora un altro sogno e lo narrò al padre e ai fratelli e disse:«Ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici stelle siprostravano davanti a me». 10 Lo narrò dunque al padre e ai fratelli e il padrelo rimproverò e gli disse: «Che sogno è questo che hai fatto! Dovremo forsevenire io e tua madre e i tuoi fratelli a prostrarci fino a terra davanti ate?».11 I suoi fratelli perciò erano invidiosi di lui, ma suo padre tenne in mentela cosa.


Giuseppe venduto dai fratelli

12 I suoi fratelli andarono a pascolare il gregge del loro padre a Sichem.13 Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem?Vieni, ti voglio mandare da loro». Gli rispose: «Eccomi!». 14 Gli disse: «Và avedere come stanno i tuoi fratelli e come sta il bestiame, poi torna ariferirmi». Lo fece dunque partire dalla valle di Ebron ed egli arrivò a Sichem.
15
Mentr'egli andava errando per la campagna, lo trovò un uomo, che glidomandò: «Che cerchi?». 16 Rispose: «Cerco i miei fratelli. Indicami dove sitrovano a pascolare». 17 Quell'uomo disse: «Hanno tolto le tende di qui,infatti li ho sentiti dire: Andiamo a Dotan». Allora Giuseppe andò in cerca deisuoi fratelli e li trovò a Dotan.
18
Essi lo videro da lontano e, prima chegiungesse vicino a loro, complottarono di farlo morire. 19 Si dissero l'unl'altro: «Ecco, il sognatore arriva! 20 Orsù, uccidiamolo e gettiamolo inqualche cisterna! Poi diremo: Una bestia feroce l'ha divorato! Così vedremo chene sarà dei suoi sogni!».
21
Ma Ruben sentì e volle salvarlo dalle loro mani,dicendo: «Non togliamogli la vita». 22 Poi disse loro: «Non versate il sangue,gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostramano»; egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.
23
Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliaronodella sua tunica, quella tunica dalle lunghe maniche ch'egli indossava, 24 poilo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota,senz'acqua. 25 Poi sedettero per prendere cibo. Quando ecco, alzando gli occhi,videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Galaad, con i cammellicarichi di resina, di balsamo e di laudano, che andavano a portare in Egitto.
26
Allora Giuda disse ai fratelli: «Che guadagno c'è ad uccidere il nostrofratello e a nasconderne il sangue? 27 Su, vendiamolo agli Ismaeliti e lanostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». Isuoi fratelli lo ascoltarono.
28
Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppedalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti.Così Giuseppe fu condotto in Egitto. 29 Quando Ruben ritornò alla cisterna,ecco Giuseppe non c'era più. Allora si stracciò le vesti, 30 tornò dai suoifratelli e disse: «Il ragazzo non c'è più, dove andrò io?».
31
Presero allorala tunica di Giuseppe, scannarono un capro e intinsero la tunica nel sangue.32 Poi mandarono al padre la tunica dalle lunghe maniche e gliela feceropervenire con queste parole: «L'abbiamo trovata; riscontra se è o no la tunicadi tuo figlio». 33 Egli la riconobbe e disse: «E' la tunica di mio figlio! Unabestia feroce l'ha divorato. Giuseppe è stato sbranato». 34 Giacobbe sistracciò le vesti, si pose un cilicio attorno ai fianchi e fece lutto sul figlioper molti giorni. 35 Tutti i suoi figli e le sue figlie vennero a consolarlo,ma egli non volle essere consolato dicendo: «No, io voglio scendere in lutto dalfiglio mio nella tomba». E il padre suo lo pianse.
36
Intanto i Madianiti lovendettero in Egitto a Potifar, consigliere del faraone e comandante delleguardie.


Storia di Giuda e di Tamar

38 1 In quel tempo Giuda si separò dai suoi fratelli e si stabilì presso un uomodi Adullam, di nome Chira. 2 Qui Giuda vide la figlia di un Cananeo chiamatoSua, la prese in moglie e si unì a lei. 3 Essa concepì e partorì un figlio e lochiamò Er. 4 Poi concepì ancora e partorì un figlio e lo chiamò Onan. 5 Ancoraun'altra volta partorì un figlio e lo chiamò Sela. Essa si trovava in Chezib,quando lo partorì.
6
Giuda prese una moglie per il suo primogenito Er, la quale si chiamava Tamar.7 Ma Er, primogenito di Giuda, si rese odioso al Signore e il Signore lo fecemorire. 8 Allora Giuda disse a Onan: «Unisciti alla moglie del fratello, compiverso di lei il dovere di cognato e assicura così una posterità per ilfratello». 9 Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata comesua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, pernon dare una posterità al fratello. 10 Ciò che egli faceva non fu gradito alSignore, il quale fece morire anche lui.
11
Allora Giuda disse alla nuoraTamar: «Ritorna a casa da tuo padre come vedova fin quando il mio figlio Selasarà cresciuto». Perché pensava: «Che non muoia anche questo come i suoifratelli!». Così Tamar se ne andò e ritornò alla casa del padre.
12
Passarono molti giorni e morì la figlia di Sua, moglie di Giuda. QuandoGiuda ebbe finito il lutto, andò a Timna da quelli che tosavano il suo gregge econ lui vi era Chira, il suo amico di Adullam.
13
Fu portata a Tamar questanotizia: «Ecco, tuo suocero va a Timna per la tosatura del suo gregge».14 Allora Tamar si tolse gli abiti vedovili, si coprì con il velo e se loavvolse intorno, poi si pose a sedere all'ingresso di Enaim, che è sulla stradaverso Timna. Aveva visto infatti che Sela era ormai cresciuto, ma che lei nongli era stata data in moglie.
15
Giuda la vide e la credette una prostituta,perché essa si era coperta la faccia. 16 Egli si diresse su quella strada versodi lei e disse: «Lascia che io venga con te!». Non sapeva infatti che quellafosse la sua nuora. Essa disse: «Che mi darai per venire con me?». 17 Rispose:«Io ti manderò un capretto del gregge». Essa riprese: «Mi dai un pegno finquando me lo avrai mandato?». 18 Egli disse: «Qual è il pegno che ti devodare?». Rispose: «Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano».Allora glieli diede e le si unì. Essa concepì da lui. 19 Poi si alzò e se neandò; si tolse il velo e rivestì gli abiti vedovili.
20
Giuda mandò il caprettoper mezzo del suo amico di Adullam, per riprendere il pegno dalle mani di quelladonna, ma quegli non la trovò. 21 Domandò agli uomini di quel luogo: «Dov'èquella prostituta che stava in Enaim sulla strada?». Ma risposero: «Non c'èstata qui nessuna prostituta». 22 Così tornò da Giuda e disse: «Non l'hotrovata; anche gli uomini di quel luogo dicevano: Non c'è stata qui nessunaprostituta». 23 Allora Giuda disse: «Se li tenga! Altrimenti ci esponiamo aglischerni. Vedi che le ho mandato questo capretto, ma tu non l'hai trovata».
24
Circa tre mesi dopo, fu portata a Giuda questa notizia: «Tamar, la tuanuora, si è prostituita e anzi è incinta a causa della prostituzione». Giudadisse: «Conducetela fuori e sia bruciata!». 25 Essa veniva gia condotta fuori,quando mandò a dire al suocero: «Dell'uomo a cui appartengono questi oggetti iosono incinta». E aggiunse: «Riscontra, dunque, di chi siano questo sigillo,questi cordoni e questo bastone». 26 Giuda li riconobbe e disse: «Essa è piùgiusta di me, perché io non l'ho data a mio figlio Sela». E non ebbe piùrapporti con lei.
27
Quand'essa fu giunta al momento di partorire, ecco aveva nel grembo duegemelli. 28 Durante il parto, uno di essi mise fuori una mano e la levatriceprese un filo scarlatto e lo legò attorno a quella mano, dicendo: «Questi èuscito per primo». 29 Ma, quando questi ritirò la mano, ecco uscì suo fratello.Allora essa disse: «Come ti sei aperta una breccia?» e lo si chiamò Perez.30 Poi uscì suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e lo si chiamòZerach.


Primi successi di Giuseppe in Egitto

39 1 Giuseppe era stato condotto in Egitto e Potifar, consigliere del faraone ecomandante delle guardie, un Egiziano, lo acquistò da quegli Ismaeliti chel'avevano condotto laggiù. 2 Allora il Signore fu con Giuseppe: a lui tuttoriusciva bene e rimase nella casa dell'Egiziano, suo padrone. 3 Il suo padronesi accorse che il Signore era con lui e che quanto egli intraprendeva il Signorefaceva riuscire nelle sue mani. 4 Così Giuseppe trovò grazia agli occhi di luie divenne suo servitore personale; anzi quegli lo nominò suo maggiordomo e glidiede in mano tutti i suoi averi. 5 Da quando egli lo aveva fatto suomaggiordomo e incaricato di tutti i suoi averi, il Signore benedisse la casadell'Egiziano per causa di Giuseppe e la benedizione del Signore fu su quantoaveva, in casa e nella campagna. 6 Così egli lasciò tutti i suoi averi nellemani di Giuseppe e non gli domandava conto di nulla, se non del cibo chemangiava. Ora Giuseppe era bello di forma e avvenente di aspetto.


Giuseppe e la seduttrice

7 Dopo questi fatti, la moglie del padrone gettò gli occhi su Giuseppe e glidisse: «Unisciti a me!». 8 Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo padrone:«Vedi, il mio signore non mi domanda conto di quanto è nella sua casa e mi hadato in mano tutti i suoi averi. 9 Lui stesso non conta più di me in questacasa; non mi ha proibito nulla, se non te, perché sei sua moglie. E come potreifare questo grande male e peccare contro Dio?». 10 E, benché ogni giorno essane parlasse a Giuseppe, egli non acconsentì di unirsi, di darsi a lei.11 Ora un giorno egli entrò in casa per fare il suo lavoro, mentre non c'eranessuno dei domestici. 12 Essa lo afferrò per la veste, dicendo: «Unisciti ame!». Ma egli le lasciò tra le mani la veste, fuggì e uscì. 13 Allora essa,vedendo ch'egli le aveva lasciato tra le mani la veste ed era fuggito fuori,14 chiamò i suoi domestici e disse loro: «Guardate, ci ha condotto in casa unEbreo per scherzare con noi! Mi si è accostato per unirsi a me, ma io ho gridatoa gran voce. 15 Egli, appena ha sentito che alzavo la voce e chiamavo, halasciato la veste accanto a me, è fuggito ed è uscito».
16
Ed essa pose accanto a sé la veste di lui finché il padrone venne a casa.17 Allora gli disse le stesse cose: «Quel servo ebreo, che tu ci hai condottoin casa, mi si è accostato per scherzare con me. 18 Ma appena io ho gridato eho chiamato, ha abbandonato la veste presso di me ed è fuggito fuori».19 Quando il padrone udì le parole di sua moglie che gli parlava: «Proprio cosìmi ha fatto il tuo servo!», si accese d'ira. 20 Il padrone di Giuseppe lo prese e lo mise nella prigione, dove eranodetenuti i carcerati del re.Così egli rimase là in prigione.


Giuseppe in prigione

21 Ma il Signore fu con Giuseppe, gli conciliòbenevolenza e gli fece trovare grazia agli occhi del comandante della prigione.22 Così il comandante della prigione affidò a Giuseppe tutti i carcerati cheerano nella prigione e quanto c'era da fare là dentro, lo faceva lui. 23 Ilcomandante della prigione non si prendeva cura più di nulla di quanto gli eraaffidato, perché il Signore era con lui e quello che egli faceva il Signorefaceva riuscire.


Giuseppe interpreta i sogni degli ufficiali del Faraone

40 1 Dopo queste cose il coppiere del re d'Egitto e il panettiere offesero il loropadrone, il re d'Egitto. 2 Il faraone si adirò contro i suoi due eunuchi,contro il capo dei coppieri e contro il capo dei panettieri, 3 e li fecemettere in carcere nella casa del comandante delle guardie, nella prigione doveGiuseppe era detenuto. 4 Il comandante delle guardie assegnò loro Giuseppe,perché li servisse. Così essi restarono nel carcere per un certo tempo.
5
Ora, in una medesima notte, il coppiere e il panettiere del re d'Egitto, cheerano detenuti nella prigione, ebbero tutti e due un sogno, ciascuno il suosogno, che aveva un significato particolare.6 Alla mattina Giuseppe venne da loro e vide che erano afflitti. 7 Allorainterrogò gli eunuchi del faraone che erano con lui in carcere nella casa delsuo padrone e disse: «Perché quest'oggi avete la faccia così triste?». 8 Glidissero: «Abbiamo fatto un sogno e non c'è chi lo interpreti». Giuseppe disseloro: «Non è forse Dio che ha in suo potere le interpretazioni? Raccontatemi dunque».
9
Allora il capo dei coppieri raccontò il suo sogno a Giuseppe e gli disse:«Nel mio sogno, ecco mi stava davanti una vite, 10 sulla quale erano tretralci; non appena essa cominciò a germogliare, apparvero i fiori e i suoigrappoli maturarono gli acini. 11 Io avevo in mano il calice del faraone; presigli acini, li spremetti nella coppa del faraone e diedi la coppa in mano alfaraone».12 Giuseppe gli disse: «Eccone la spiegazione: i tre tralci sono tre giorni.13 Fra tre giorni il faraone solleverà la tua testa e ti restituirà nella tuacarica e tu porgerai il calice al faraone, secondo la consuetudine di prima,quando eri suo coppiere. 14 Ma se, quando sarai felice, ti vorrai ricordare cheio sono stato con te, fammi questo favore: parla di me al faraone e fammi uscireda questa casa. 15 Perché io sono stato portato via ingiustamente dal paesedegli Ebrei e anche qui non ho fatto nulla perché mi mettessero in questosotterraneo».
16
Allora il capo dei panettieri, vedendo che aveva dato un'interpretazionefavorevole, disse a Giuseppe: «Quanto a me, nel mio sogno mi stavano sulla testatre canestri di pane bianco 17 e nel canestro che stava di sopra era ogni sortadi cibi per il faraone, quali si preparano dai panettieri. Ma gli uccelli limangiavano dal canestro che avevo sulla testa».18 Giuseppe rispose e disse: «Questa è la spiegazione: i tre canestri sono tregiorni. 19 Fra tre giorni il faraone solleverà la tua testa e ti impiccherà adun palo e gli uccelli ti mangeranno la carne addosso».
20
Appunto al terzo giorno - era il giorno natalizio del faraone - egli fece unbanchetto a tutti i suoi ministri e allora sollevò la testa del capo deicoppieri e la testa del capo dei panettieri in mezzo ai suoi ministri.21 Restituì il capo dei coppieri al suo ufficio di coppiere, perché porgesse lacoppa al faraone, 22 e invece impiccò il capo dei panettieri, secondol'interpretazione che Giuseppe aveva loro data. 23 Ma il capo dei coppieri nonsi ricordò di Giuseppe e lo dimenticò.


I sogni del Faraone

41 1 Al termine di due anni, il faraone sognò di trovarsi presso il Nilo. 2 Edecco salirono dal Nilo sette vacche, belle di aspetto e grasse e si misero apascolare tra i giunchi. 3 Ed ecco, dopo quelle, sette altre vacche salironodal Nilo, brutte di aspetto e magre, e si fermarono accanto alle prime vacchesulla riva del Nilo. 4 Ma le vacche brutte di aspetto e magre divorarono lesette vacche belle di aspetto e grasse. E il faraone si svegliò.
5
Poi si addormentò e sognò una seconda volta: ecco sette spighe spuntavano daun unico stelo, grosse e belle. 6 Ma ecco sette spighe vuote e arse dal ventod'oriente spuntavano dopo quelle. 7 Le spighe vuote inghiottirono le settespighe grosse e piene. Poi il faraone si svegliò: era stato un sogno.
8
Alla mattina il suo spirito ne era turbato, perciò convocò tutti gli indovinie tutti i saggi dell'Egitto. Il faraone raccontò loro il sogno, ma nessuno losapeva interpretare al faraone.9 Allora il capo dei coppieri parlò al faraone: «Io devo ricordare oggi le miecolpe. 10 Il faraone si era adirato contro i suoi servi e li aveva messi incarcere nella casa del capo delle guardie, me e il capo dei panettieri. 11 Noifacemmo un sogno nella stessa notte, io e lui; ma avemmo ciascuno un sogno conun significato particolare. 12 Ora era là con noi un giovane ebreo, schiavo delcapo delle guardie; noi gli raccontammo i nostri sogni ed egli ce li interpretò,dando a ciascuno spiegazione del suo sogno. 13 Proprio come ci avevainterpretato, così avvenne: io fui restituito alla mia carica e l'altro fuimpiccato».
14
Allora il faraone convocò Giuseppe. Lo fecero uscire in fretta dalsotterraneo ed egli si rase, si cambiò gli abiti e si presentò al faraone.15 Il faraone disse a Giuseppe: «Ho fatto un sogno e nessuno lo sainterpretare; ora io ho sentito dire di te che ti basta ascoltare un sogno perinterpretarlo subito».16 Giuseppe rispose al faraone: «Non io, ma Dio darà la risposta per la salutedel faraone!».
17
Allora il faraone disse a Giuseppe: «Nel mio sogno io mitrovavo sulla riva del Nilo. 18 Quand'ecco salirono dal Nilo sette vacchegrasse e belle di forma e si misero a pascolare tra i giunchi. 19 Ed ecco settealtre vacche salirono dopo quelle, deboli, brutte di forma e magre: non ne vidimai di così brutte in tutto il paese d'Egitto. 20 Le vacche magre e bruttedivorarono le prime sette vacche, quelle grasse. 21 Queste entrarono nel lorocorpo, ma non si capiva che vi fossero entrate, perché il loro aspetto erabrutto come prima. E mi svegliai.22 Poi vidi nel sogno che sette spighe spuntavano da un solo stelo, piene ebelle. 23 Ma ecco sette spighe secche, vuote e arse dal vento d'oriente,spuntavano dopo quelle. 24 Le spighe vuote inghiottirono le sette spighe belle.Ora io l'ho detto agli indovini, ma nessuno mi dà la spiegazione».
25
Allora Giuseppe disse al faraone: «Il sogno del faraone è uno solo: quelloche Dio sta per fare, lo ha indicato al faraone. 26 Le sette vacche belle sonosette anni e le sette spighe belle sono sette anni: è un solo sogno. 27 E lesette vacche magre e brutte, che salgono dopo quelle, sono sette anni e le settespighe vuote, arse dal vento d'oriente, sono sette anni: vi saranno sette annidi carestia. 28 E' appunto ciò che ho detto al faraone: quanto Dio sta perfare, l'ha manifestato al faraone. 29 Ecco stanno per venire sette anni, in cuisarà grande abbondanza in tutto il paese d'Egitto. 30 Poi a questi succederannosette anni di carestia; si dimenticherà tutta quella abbondanza nel paesed'Egitto e la carestia consumerà il paese. 31 Si dimenticherà che vi era statal'abbondanza nel paese a causa della carestia venuta in seguito, perché saràmolto dura. 32 Quanto al fatto che il sogno del faraone si è ripetuto duevolte, significa che la cosa è decisa da Dio e che Dio si affretta ad eseguirla.
33
Ora il faraone pensi a trovare un uomo intelligente e saggio e lo metta acapo del paese d'Egitto. 34 Il faraone inoltre proceda ad istituire funzionarisul paese, per prelevare un quinto sui prodotti del paese d'Egitto durante isette anni di abbondanza. 35 Essi raccoglieranno tutti i viveri di questeannate buone che stanno per venire, ammasseranno il grano sotto l'autorità delfaraone e lo terranno in deposito nelle città. 36 Questi viveri serviranno alpaese di riserva per i sette anni di carestia che verranno nel paese d'Egitto;così il paese non sarà distrutto dalla carestia».


Promozione di Giuseppe

37 La cosa piacque al faraone e a tutti i suoi ministri. 38 Il faraone disseai ministri: «Potremo trovare un uomo come questo, in cui sia lo spirito diDio?». 39 Poi il faraone disse a Giuseppe: «Dal momento che Dio ti hamanifestato tutto questo, nessuno è intelligente e saggio come te. 40 Tu stessosarai il mio maggiordomo e ai tuoi ordini si schiererà tutto il mio popolo: soloper il trono io sarò più grande di te».41 Il faraone disse a Giuseppe: «Ecco, io ti metto a capo di tutto il paesed'Egitto». 42 Il faraone si tolse di mano l'anello e lo pose sulla mano diGiuseppe; lo rivestì di abiti di lino finissimo e gli pose al collo un moniled'oro. 43 Poi lo fece montare sul suo secondo carro e davanti a lui si gridava:«Abrech». E così lo si stabilì su tutto il paese d'Egitto.
44
Poi il faraonedisse a Giuseppe: «Sono il faraone, ma senza il tuo permesso nessuno potràalzare la mano o il piede in tutto il paese d'Egitto». 45 E il faraone chiamòGiuseppe Zafnat-Paneach e gli diede in moglie Asenat, figlia di Potifera,sacerdote di On. Giuseppe uscì per tutto il paese d'Egitto. 46 Giuseppe avevatrent'anni quando si presentò al faraone re d'Egitto.Poi Giuseppe si allontanò dal faraone e percorse tutto il paese d'Egitto.
47
Durante i sette anni di abbondanza la terra produsse a profusione. 48 Egliraccolse tutti i viveri dei sette anni, nei quali vi era stata l'abbondanza nelpaese d'Egitto, e ripose i viveri nelle città, cioè in ogni città ripose iviveri della campagna circostante. 49 Giuseppe ammassò il grano come la sabbiadel mare, in grandissima quantità, così che non se ne fece più il computo,perché era incalcolabile.


I figli di Giuseppe

50 Intanto nacquero a Giuseppe due figli, prima che venisse l'anno dellacarestia; glieli partorì Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di On.51 Giuseppe chiamò il primogenito Manasse, «perché - disse - Dio mi ha fattodimenticare ogni affanno e tutta la casa di mio padre». 52 E il secondo lochiamò Efraim, «perché - disse - Dio mi ha reso fecondo nel paese della miaafflizione».53 Poi finirono i sette anni di abbondanza nel paese d'Egitto 54 ecominciarono i sette anni di carestia, come aveva detto Giuseppe. Ci fu carestiain tutti i paesi, ma in tutto l'Egitto c'era il pane.55 Poi tutto il paese d'Egitto cominciò a sentire la fame e il popolo gridò alfaraone per avere il pane. Allora il faraone disse a tutti gli Egiziani: «Andateda Giuseppe; fate quello che vi dirà». 56 La carestia dominava su tutta laterra. Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano e vendette ilgrano agli Egiziani, mentre la carestia si aggravava in Egitto. 57 E da tutti ipaesi venivano in Egitto per acquistare grano da Giuseppe, perché la carestiainfieriva su tutta la terra.


Primo incontro di Giuseppe con i suoi fratelli

42 1 Ora Giacobbe seppe che in Egitto c'era il grano; perciò disse ai figli:«Perché state a guardarvi l'un l'altro?». 2 E continuò: «Ecco, ho sentito direche vi è il grano in Egitto. Andate laggiù e compratene per noi, perché possiamoconservarci in vita e non morire». 3 Allora i dieci fratelli di Giuseppescesero per acquistare il frumento in Egitto. 4 Ma quanto a Beniamino, fratellodi Giuseppe, Giacobbe non lo mandò con i fratelli perché diceva: «Non glisucceda qualche disgrazia!».
5
Arrivarono dunque i figli d'Israele peracquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti, perché nel paesedi Canaan c'era la carestia.6 Ora Giuseppe aveva autorità sul paese e vendeva il grano a tutto il popolodel paese. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si prostraronodavanti con la faccia a terra. 7 Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe,ma fece l'estraneo verso di loro, parlò duramente e disse: «Di dove sietevenuti?». Risposero: «Dal paese di Canaan per comperare viveri». 8 Giuseppericonobbe dunque i fratelli, mentre essi non lo riconobbero.
9
Si ricordòallora Giuseppe dei sogni che aveva avuti a loro riguardo e disse loro: «Voisiete spie! Voi siete venuti a vedere i punti scoperti del paese». 10 Glirisposero: «No, signore mio; i tuoi servi sono venuti per acquistare viveri.11 Noi siamo tutti figli di un solo uomo. Noi siamo sinceri. I tuoi servi nonsono spie!». 12 Ma egli disse loro: «No, voi siete venuti a vedere i puntiscoperti del paese!». 13 Allora essi dissero: «Dodici sono i tuoi servi, siamofratelli, figli di un solo uomo, nel paese di Canaan; ecco il più giovane è orapresso nostro padre e uno non c'è più». 14 Giuseppe disse loro: «Le cose stannocome vi ho detto: voi siete spie. 15 In questo modo sarete messi alla prova:per la vita del faraone, non uscirete di qui se non quando vi avrà raggiunto ilvostro fratello più giovane. 16 Mandate uno di voi a prendere il vostrofratello; voi rimarrete prigionieri. Siano così messe alla prova le vostreparole, per sapere se la verità è dalla vostra parte. Se no, per la vita delfaraone, voi siete spie!». 17 E li tenne in carcere per tre giorni.
18
Al terzo giorno Giuseppe disse loro: «Fate questo e avrete salva la vita; iotemo Dio! 19 Se voi siete sinceri, uno dei vostri fratelli resti prigionieronel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostrecase. 20 Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Allora le vostreparole si dimostreranno vere e non morirete». Essi annuirono. 21 Allora sidissero l'un l'altro: «Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostrofratello, perché abbiamo visto la sua angoscia quando ci supplicava e non loabbiamo ascoltato. Per questo ci è venuta addosso quest'angoscia». 22 Rubenprese a dir loro: «Non ve lo avevo detto io: Non peccate contro il ragazzo? Manon mi avete dato ascolto. Ecco ora ci si domanda conto del suo sangue». 23 Nonsapevano che Giuseppe li capiva, perché tra lui e loro vi era l'interprete.24 Allora egli si allontanò da loro e pianse. Poi tornò e parlò con essi.Scelse tra di loro Simeone e lo fece incatenare sotto i loro occhi.


Ritorno dei figli di Giacobbe in Canaan

25 Quindi Giuseppe diede ordine che si riempissero di grano i loro sacchi e sirimettesse il denaro di ciascuno nel suo sacco e si dessero loro provviste peril viaggio. E così venne loro fatto.26 Essi caricarono il grano sugli asini e partirono di là. 27 Ora in un luogodove passavano la notte uno di essi aprì il sacco per dare il foraggio all'asinoe vide il proprio denaro alla bocca del sacco. 28 Disse ai fratelli: «Mi èstato restituito il denaro: eccolo qui nel mio sacco!». Allora si sentironomancare il cuore e tremarono, dicendosi l'un l'altro: «Che è mai questo che Dioci ha fatto?».
29
Arrivati da Giacobbe loro padre, nel paese di Canaan, gli riferirono tuttele cose che erano loro capitate: 30 «Quell'uomo che è il signore del paese ciha parlato duramente e ci ha messi in carcere come spie del paese. 31 Alloragli abbiamo detto: Noi siamo sinceri; non siamo spie! 32 Noi siamo dodicifratelli, figli di nostro padre: uno non c'è più e il più giovane è ora pressonostro padre nel paese di Canaan. 33 Ma l'uomo, signore del paese, ci harisposto: In questo modo io saprò se voi siete sinceri: lasciate qui con me unodei vostri fratelli, prendete il grano necessario alle vostre case e andate.34 Poi conducetemi il vostro fratello più giovane; così saprò che non sietespie, ma che siete sinceri; io vi renderò vostro fratello e voi potretepercorrere il paese in lungo e in largo».
35
Mentre vuotavano i sacchi, ciascuno si accorse di avere la sua borsa didenaro nel proprio sacco. Quando essi e il loro padre videro le borse di denaro,furono presi dal timore. 36 E il padre loro Giacobbe disse: «Voi mi aveteprivato dei figli! Giuseppe non c'è più, Simeone non c'è più e Beniamino me lovolete prendere. Su di me tutto questo ricade!».37 Allora Ruben disse al padre: «Farai morire i miei due figli, se non te loricondurrò. Affidalo a me e io te lo restituirò». 38 Ma egli rispose: «Il miofiglio non verrà laggiù con voi, perché suo fratello è morto ed egli è rimastosolo. Se gli capitasse una disgrazia durante il viaggio che volete fare, voifareste scendere con dolore la mia canizie negli inferi».


I figli di Giacobbe ripartono con Beniamino

43 1 La carestia continuava a gravare sul paese. 2 Quando ebbero finito diconsumare il grano che avevano portato dall'Egitto, il padre disse loro:«Tornate là e acquistate per noi un pò di viveri». 3 Ma Giuda gli disse:«Quell'uomo ci ha dichiarato severamente: Non verrete alla mia presenza, se non avrete con voi il vostro fratello! 4 Se tu sei disposto a lasciar partire connoi nostro fratello, andremo laggiù e ti compreremo il grano. 5 Ma se tu non lolasci partire, noi non ci andremo, perché quell'uomo ci ha detto: Non verretealla mia presenza, se non avrete con voi il vostro fratello!». 6 Israele disse:«Perché mi avete fatto questo male, cioè far sapere a quell'uomo che avevateancora un fratello?». 7 Risposero: «Quell'uomo ci ha interrogati con insistenzaintorno a noi e alla nostra parentela: E' ancora vivo vostro padre? Avetequalche fratello? e noi abbiamo risposto secondo queste domande. Potevamo saperech'egli avrebbe detto: Conducete qui vostro fratello?».8 Giuda disse a Israele suo padre: «Lascia venire il giovane con me; partiremosubito per vivere e non morire, noi, tu e i nostri bambini. 9 Io mi rendogarante di lui: dalle mie mani lo reclamerai. Se non te lo ricondurrò, se non telo riporterò, io sarò colpevole contro di te per tutta la vita. 10 Se nonavessimo indugiato, ora saremmo gia di ritorno per la seconda volta».
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Israele loro padre rispose: «Se è così, fate pure: mettete nei vostribagagli i prodotti più scelti del paese e portateli in dono a quell'uomo: un pòdi balsamo, un pò di miele, resina e laudano, pistacchi e mandorle. 12 Prendetecon voi doppio denaro, il denaro cioè che è stato rimesso nella bocca dei vostrisacchi lo porterete indietro: forse si tratta di un errore. 13 Prendete anchevostro fratello, partite e tornate da quell'uomo. 14 Dio onnipotente vi facciatrovare misericordia presso quell'uomo, così che vi rilasci l'altro fratello eBeniamino. Quanto a me, una volta che non avrò più i miei figli, non li avròpiù...!».


L'incontro presso Giuseppe

15 Presero dunque i nostri uomini questo dono e il doppio del denaro e ancheBeniamino, partirono, scesero in Egitto e si presentarono a Giuseppe.16 Quando Giuseppe ebbe visto Beniamino con loro, disse al suo maggiordomo:«Conduci questi uomini in casa, macella quello che occorre e prepara, perchéquesti uomini mangeranno con me a mezzogiorno». 17 Il maggiordomo fece comeGiuseppe aveva ordinato e introdusse quegli uomini nella casa di Giuseppe.
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Ma quegli uomini si spaventarono, perché venivano condotti in casa diGiuseppe, e dissero: «A causa del denaro, rimesso nei nostri sacchi l'altravolta, ci si vuol condurre là: per assalirci, piombarci addosso e prenderci comeschiavi con i nostri asini».19 Allora si avvicinarono al maggiordomo della casa di Giuseppe e parlarono conlui all'ingresso della casa; 20 dissero: «Mio signore, noi siamo venuti giaun'altra volta per comperare viveri. 21 Quando fummo arrivati ad un luogo perpassarvi la notte, aprimmo i sacchi ed ecco il denaro di ciascuno si trovavaalla bocca del suo sacco: proprio il nostro denaro con il suo peso esatto.Allora noi l'abbiamo portato indietro 22 e, per acquistare i viveri, abbiamoportato con noi altro denaro. Non sappiamo chi abbia messo nei sacchi il nostrodenaro!». 23 Ma quegli disse: «State in pace, non temete! Il vostro Dio e ilDio dei padri vostri vi ha messo un tesoro nei sacchi; il vostro denaro èpervenuto a me». E portò loro Simeone.
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Quell'uomo fece entrare gli uomini nella casa di Giuseppe, diede loro acqua,perché si lavassero i piedi e diede il foraggio ai loro asini. 25 Essiprepararono il dono nell'attesa che Giuseppe arrivasse a mezzogiorno, perchéavevano saputo che avrebbero preso cibo in quel luogo. 26 Quando Giuseppearrivò a casa, gli presentarono il dono, che avevano con sé, e si prostraronodavanti a lui con la faccia a terra. 27 Egli domandò loro come stavano e disse:«Sta bene il vostro vecchio padre, di cui mi avete parlato? Vive ancora?».28 Risposero: «Il tuo servo, nostro padre, sta bene, è ancora vivo» e siinginocchiarono prostrandosi. 29 Egli alzò gli occhi e guardò Beniamino, suofratello, il figlio di sua madre, e disse: «E' questo il vostro fratello piùgiovane, di cui mi avete parlato?» e aggiunse: «Dio ti conceda grazia, figliomio!». 30 Giuseppe uscì in fretta, perché si era commosso nell'intimo allapresenza di suo fratello e sentiva il bisogno di piangere; entrò nella suacamera e pianse. 31 Poi si lavò la faccia, uscì e, facendosi forza, ordinò:«Servite il pasto».
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Fu servito per lui a parte, per loro a parte e per icommensali egiziani a parte, perché gli Egiziani non possono prender cibo congli Ebrei: ciò sarebbe per loro un abominio. 33 Presero posto davanti a lui dalprimogenito al più giovane, ciascuno in ordine di età ed essi si guardavano conmeraviglia l'un l'altro. 34 Egli fece portare loro porzioni prese dalla propriamensa, ma la porzione di Beniamino era cinque volte più abbondante di quella ditutti gli altri. E con lui bevvero fino all'allegria.



Genèse (CEI) 37