Job (CEI) 1



GIOBBE (CEI)




I. PROLOGO

Satana mette Giobbe alla prova

1 1 C'era nella terra di Uz un uomo chiamato Giobbe: uomo integro e retto, temevaDio ed era alieno dal male. 2 Gli erano nati sette figli e tre figlie;3 possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi ecinquecento asine, e molto numerosa era la sua servitù. Quest'uomo era il piùgrande fra tutti i figli d'oriente.
4
Ora i suoi figli solevano andare a fare banchetti in casa di uno di loro,ciascuno nel suo giorno, e mandavano a invitare anche le loro tre sorelle permangiare e bere insieme. 5 Quando avevano compiuto il turno dei giorni delbanchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava di buonmattino e offriva olocausti secondo il numero di tutti loro. Giobbe infattipensava: «Forse i miei figli hanno peccato e hanno offeso Dio nel loro cuore».Così faceva Giobbe ogni volta.
6
Un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi davanti al Signore e anchesatana andò in mezzo a loro. 7 Il Signore chiese a satana: «Da dove vieni?».Satana rispose al Signore: «Da un giro sulla terra, che ho percorsa». 8 IlSignore disse a satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno ècome lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male».9 Satana rispose al Signore e disse: «Forse che Giobbe teme Dio per nulla?10 Non hai forse messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quantoè suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e il suo bestiame abbonda diterra. 11 Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha e vedrai come ti benediràin faccia!». 12 Il Signore disse a satana: «Ecco, quanto possiede è in tuopotere, ma non stender la mano su di lui». Satana si allontanò dal Signore.
13
Ora accadde che un giorno, mentre i suoi figli e le sue figlie stavanomangiando e bevendo in casa del fratello maggiore, 14 un messaggero venne daGiobbe e gli disse: «I buoi stavano arando e le asine pascolando vicino ad essi,15 quando i Sabei sono piombati su di essi e li hanno predati e hanno passato afil di spada i guardiani. Sono scampato io solo che ti racconto questo».16 Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «Un fuoco divino è cadutodal cielo: si è attaccato alle pecore e ai guardiani e li ha divorati. Sonoscampato io solo che ti racconto questo».17 Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I Caldei hanno formatotre bande: si sono gettati sopra i cammelli e li hanno presi e hanno passato afil di spada i guardiani. Sono scampato io solo che ti racconto questo».18 Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I tuoi figli e le tuefiglie stavano mangiando e bevendo in casa del loro fratello maggiore,19 quand'ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre il deserto: hainvestito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e sono morti.Sono scampato io solo che ti racconto questo».
20
Allora Giobbe si alzò e si stracciò le vesti, si rase il capo, cadde aterra, si prostrò 21 e disse:«Nudo uscii dal seno di mia madre,e nudo vi ritornerò.Il Signore ha dato, il Signore ha tolto,sia benedetto il nome del Signore!».22 In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di ingiusto.


2 1 Quando un giorno i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore, anchesatana andò in mezzo a loro a presentarsi al Signore. 2 Il Signore disse asatana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Da un giro sulla terra cheho percorsa». 3 Il Signore disse a satana: «Hai posto attenzione al mio servoGiobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed èalieno dal male. Egli è ancor saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto controdi lui, senza ragione, per rovinarlo». 4 Satana rispose al Signore: «Pelle perpelle; tutto quanto ha, l'uomo è pronto a darlo per la sua vita. 5 Ma stendi unpoco la mano e toccalo nell'osso e nella carne e vedrai come ti benedirà infaccia!». 6 Il Signore disse a satana: «Eccolo nelle tue mani! Soltantorisparmia la sua vita».
7
Satana si allontanò dal Signore e colpì Giobbe con una piaga maligna, dallapianta dei piedi alla cima del capo. 8 Giobbe prese un coccio per grattarsi estava seduto in mezzo alla cenere. 9 Allora sua moglie disse: «Rimani ancorfermo nella tua integrità? Benedici Dio e muori!». 10 Ma egli le rispose: «Comeparlerebbe una stolta tu hai parlato! Se da Dio accettiamo il bene, perché nondovremo accettare il male?».In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.
11
Nel frattempo tre amici di Giobbe erano venuti a sapere di tutte ledisgrazie che si erano abbattute su di lui. Partirono, ciascuno dalla suacontrada, Elifaz il Temanita, Bildad il Suchita e Zofar il Naamatita, e siaccordarono per andare a condolersi con lui e a consolarlo. 12 Alzarono gliocchi da lontano ma non lo riconobbero e, dando in grida, si misero a piangere.Ognuno si stracciò le vesti e si cosparse il capo di polvere. 13 Poi sedetteroaccanto a lui in terra, per sette giorni e sette notti, e nessuno gli rivolseuna parola, perché vedevano che molto grande era il suo dolore.


3

II. DIALOGO

1. PRIMO CICLO DI DISCORSI

Giobbe maledice il giorno della sua nascita

1 Dopo, Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno;
2 prese a dire:
3
Perisca il giorno in cui nacquie la notte in cui si disse: «E' stato concepito unuomo!».
4
Quel giorno sia tenebra,non lo ricerchi Dio dall'alto,né brilli mai su di esso la luce.
5
Lo rivendichi tenebra e morte,gli si stenda sopra una nubee lo facciano spaventoso gli uragani del giorno!
6
Quel giorno lo possieda il buionon si aggiunga ai giorni dell'anno,non entri nel conto dei mesi.
7
Ecco, quella notte sia lugubree non entri giubilo in essa.
8
La maledicano quelli che imprecano al giorno,che sono pronti a evocare Leviatan.
9
Si oscurino le stelle del suo crepuscolo,speri la luce e non venga;non veda schiudersi le palpebre dell'aurora,
10
poiché non mi ha chiuso il varco del grembomaterno,e non ha nascosto l'affanno agli occhi miei!
11
E perché non sono morto fin dal seno di mia madree non spirai appena uscito dal grembo?
12
Perché due ginocchia mi hanno accolto,e perché due mammelle, per allattarmi?
13
Sì, ora giacerei tranquillo,dormirei e avrei pace
14
con i re e i governanti della terra,che si sono costruiti mausolei,
15
o con i principi, che hanno oroe riempiono le case d'argento.
16
Oppure, come aborto nascosto, più non sarei,o come i bimbi che non hanno visto la luce.
17
Laggiù i malvagi cessano d'agitarsi,laggiù riposano gli sfiniti di forze.
18
I prigionieri hanno pace insieme,non sentono più la voce dell'aguzzino.
19
Laggiù è il piccolo e il grande,e lo schiavo è libero dal suo padrone.
20
Perché dare la luce a un infelicee la vita a chi ha l'amarezza nel cuore,
21
a quelli che aspettano la morte e non viene,che la cercano più di un tesoro,
22
che godono alla vista di un tumulo,gioiscono se possono trovare una tomba...
23
a un uomo, la cui via è nascostae che Dio da ogni parte ha sbarrato?
24
Così, al posto del cibo entra il mio gemito,e i miei ruggiti sgorgano come acqua,
25
perché ciò che temo mi accadee quel che mi spaventa mi raggiunge.
26
Non ho tranquillità, non ho requie,non ho riposo e viene il tormento!


4 1 Elifaz il Temanita prese la parola e disse:
2
Se si tenta di parlarti, ti sarà forse gravoso?Ma chi può trattenere il discorso?
3
Ecco, tu hai istruito moltie a mani fiacche hai ridato vigore;
4
le tue parole hanno sorretto chi vacillavae le ginocchia che si piegavano hai rafforzato.
5
Ma ora questo accade a te e ti abbatti;capita a te e ne sei sconvolto.
6
La tua pietà non era forse la tua fiduciae la tua condotta integra, la tua speranza?
7
Ricordalo: quale innocente è mai peritoe quando mai furon distrutti gli uomini retti?
8
Per quanto io ho visto, chi coltiva iniquità,chi semina affanni, li raccoglie.
9
A un soffio di Dio perisconoe dallo sfogo della sua ira sono annientati.
10
Il ruggito del leone e l'urlo del leopardoe i denti dei leoncelli sono frantumati.
11
Il leone è perito per mancanza di predae i figli della leonessa sono stati dispersi.
12
A me fu recata, furtiva, una parolae il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro.
13
Nei fantasmi, tra visioni notturne,quando grava sugli uomini il sonno,
14
terrore mi prese e spaventoe tutte le ossa mi fece tremare;
15
un vento mi passò sulla faccia,e il pelo si drizzò sulla mia carne...
16
Stava là ritto uno, di cui non riconobbil'aspetto,un fantasma stava davanti ai miei occhi...Un sussurro..., e una voce mi si fece sentire:
17
«Può il mortale essere giusto davanti a Dioo innocente l'uomo davanti al suo creatore?
18
Ecco, dei suoi servi egli non si fidae ai suoi angeli imputa difetti;
19
quanto più a chi abita case di fango,che nella polvere hanno il loro fondamento!Come tarlo sono schiacciati,
20
annientati fra il mattino e la sera:senza che nessuno ci badi, periscono per sempre.
21
La funicella della loro tenda non viene forsestrappata?Muoiono senza saggezza!».


5 1 Chiama, dunque! Ti risponderà forse qualcuno?E a chi fra i santi ti rivolgerai?
2
Poiché allo stolto dà morte lo sdegnoe la collera fa morire lo sciocco.
3
Io ho visto lo stolto metter radici,ma imputridire la sua dimora all'istante.
4
I suoi figli sono lungi dal prosperare,sono oppressi alla porta, senza difensore;
5
l'affamato ne divora la messee gente assetata ne succhia gli averi.
6
Non esce certo dalla polvere la sventurané germoglia dalla terra il dolore,
7
ma è l'uomo che genera pene,come le scintille volano in alto.
8
Io, invece, mi rivolgerei a Dioe a Dio esporrei la mia causa:
9
a lui, che fa cose grandi e incomprensibili,meraviglie senza numero,
10
che dà la pioggia alla terrae manda le acque sulle campagne.
11
Colloca gli umili in altoe gli afflitti solleva a prosperità;
12
rende vani i pensieri degli scaltrie le loro mani non ne compiono i disegni;
13
coglie di sorpresa i saggi nella loro astuziae manda in rovina il consiglio degli scaltri.
14
Di giorno incappano nel buioe brancolano in pieno sole come di notte,
15
mentre egli salva dalla loro spada l'oppresso,e il meschino dalla mano del prepotente.
16
C'è speranza per il miseroe l'ingiustizia chiude la bocca.
17
Felice l'uomo, che è corretto da Dio:perciò tu non sdegnare la correzionedell'Onnipotente,
18
perché egli fa la piaga e la fascia,ferisce e la sua mano risana.
19
Da sei tribolazioni ti libereràe alla settima non ti toccherà il male;
20
nella carestia ti scamperà dalla mortee in guerra dal colpo della spada;
21
sarai al riparo dal flagello della lingua,né temerai quando giunge la rovina.
22
Della rovina e della fame ti riderainé temerai le bestie selvatiche;
23
con le pietre del campo avrai un pattoe le bestie selvatiche saranno in pace con te.
24
Conoscerai la prosperità della tua tenda,visiterai la tua proprietà e non sarai deluso.
25
Vedrai, numerosa, la prole,i tuoi rampolli come l'erba dei prati.
26
Te ne andrai alla tomba in piena maturità,come si ammucchia il grano a suo tempo.
27
Ecco, questo abbiamo osservato: è così.Ascoltalo e sappilo per tuo bene.


6

L'uomo oppresso conosce solo la sua miseria

1 Allora Giobbe rispose:
2 Se ben si pesasse il mio cruccioe sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura...
3
certo sarebbe più pesante della sabbia del mare!Per questo temerarie sono state le mie parole,
4
perché le saette dell'Onnipotente mi stanno infitte,sì che il mio spirito ne beve il velenoe terrori immani mi si schierano contro!
5
Raglia forse il somaro con l'erba davantio muggisce il bue sopra il suo foraggio?
6
Si mangia forse un cibo insipido, senza sale?O che gusto c'è nell'acqua di malva?
7
Ciò che io ricusavo di toccarequesto è il ributtante mio cibo!
8
Oh, mi accadesse quello che invoco,e Dio mi concedesse quello che spero!
9
Volesse Dio schiacciarmi,stendere la mano e sopprimermi!
10
Ciò sarebbe per me un qualche confortoe gioirei, pur nell'angoscia senza pietà,per non aver rinnegato i decreti del Santo.
11
Qual la mia forza, perché io possa durare,o qual la mia fine, perché prolunghi la vita?
12
La mia forza è forza di macigni?La mia carne è forse di bronzo?
13
Non v'è proprio aiuto per me?Ogni soccorso mi è precluso?
14
A chi è sfinito è dovuta pietà dagli amici,anche se ha abbandonato il timore di Dio.
15
I miei fratelli mi hanno deluso come un torrente,sono dileguati come i torrenti delle valli,
16
i quali sono torbidi per lo sgelo,si gonfiano allo sciogliersi della neve,
17
ma al tempo della siccità svanisconoe all'arsura scompaiono dai loro letti.
18
Deviano dalle loro piste le carovane,avanzano nel deserto e vi si perdono;
19
le carovane di Tema guardano là,i viandanti di Saba sperano in essi:
20
ma rimangono delusi d'avere sperato,giunti fin là, ne restano confusi.
21
Così ora voi siete per me:vedete che faccio orrore e vi prende paura.
22
Vi ho detto forse: «Datemi qualcosa»o «dei vostri beni fatemi un regalo»
23
o «liberatemi dalle mani di un nemico»o «dalle mani dei violenti riscattatemi»?
24
Istruitemi e allora io tacerò,fatemi conoscere in che cosa ho sbagliato.
25
Che hanno di offensivo le giuste parole?Ma che cosa dimostra la prova che viene da voi?
26
Forse voi pensate a confutare parole,e come sparsi al vento stimate i detti di un disperato!
27
Anche sull'orfano gettereste la sortee a un vostro amico scavereste la fossa.
28
Ma ora degnatevi di volgervi verso di me:davanti a voi non mentirò.
29
Su, ricredetevi: non siate ingiusti!Ricredetevi; la mia giustizia è ancora qui!
30
C'è forse iniquità sulla mia linguao il mio palato non distingue più le sventure?


7 1 Non ha forse un duro lavoro l'uomo sulla terrae i suoi giorni non sono come quelli d'un mercenario?
2
Come lo schiavo sospira l'ombrae come il mercenario aspetta il suo salario,
3
così a me son toccati mesi d'illusionee notti di dolore mi sono state assegnate.
4
Se mi corico dico: «Quando mi alzerò?».all'alba.


Si allungano le ombre e sono stanco di rigirarmi fino

5 Ricoperta di vermi e croste è la mia carne,raggrinzita è la mia pelle e si disfà.
6
I miei giorni sono stati più veloci d'una spola,sono finiti senza speranza.
7
Ricordati che un soffio è la mia vita:il mio occhio non rivedrà più il bene.
8
Non mi scorgerà più l'occhio di chi mi vede:i tuoi occhi saranno su di me e io più non sarò.
9
Una nube svanisce e se ne va,così chi scende agl'inferi più non risale;
10
non tornerà più nella sua casa,mai più lo rivedrà la sua dimora.
11
Ma io non terrò chiusa la mia bocca,parlerò nell'angoscia del mio spirito,mi lamenterò nell'amarezza del mio cuore!
12
Son io forse il mare oppure un mostro marino,perché tu mi metta accanto una guardia?
13
Quando io dico: «Il mio giaciglio mi daràsollievo,il mio letto allevierà la mia sofferenza»,
14
tu allora mi spaventi con sognie con fantasmi tu mi atterrisci.
15
Preferirei essere soffocato,la morte piuttosto che questi miei dolori!
16
Io mi disfaccio, non vivrò più a lungo.Lasciami, perché un soffio sono i miei giorni.
17
Che è quest'uomo che tu nei fai tanto contoe a lui rivolgi la tua attenzione
18
e lo scruti ogni mattinae ad ogni istante lo metti alla prova?
19
Fino a quando da me non toglierai lo sguardoe non mi lascerai inghiottire la saliva?
20
Se ho peccato, che cosa ti ho fatto,o custode dell'uomo?Perché m'hai preso a bersaglioe ti son diventato di peso?
21
Perché non cancelli il mio peccatoe non dimentichi la mia iniquità?Ben presto giacerò nella polvere,mi cercherai, ma più non sarò!


8

Il corso inarrestabile della giustizia divina

1 Allora prese a dire Bildad il Suchita:
2 Fino a quando dirai queste cosee vento impetuoso saranno le parole della tua bocca?
3
Può forse Dio deviare il dirittoo l'Onnipotente sovvertire la giustizia?
4
Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui,li ha messi in balìa della loro iniquità.
5
Se tu cercherai Dioe implorerai l'Onnipotente,
6
se puro e integro tu sei,fin d'ora veglierà su di tee ristabilirà la dimora della tua giustizia;
7
piccola cosa sarà la tua condizione di prima,di fronte alla grandezza che avrà la futura.
8
Chiedilo infatti alle generazioni passate,poni mente all'esperienza dei loro padri,
9
perché noi siamo di ieri e nulla sappiamo,come un'ombra sono i nostri giorni sulla terra.
10
Essi forse non ti istruiranno e ti parlerannotraendo le parole dal cuore?
11
Cresce forse il papiro fuori della paludee si sviluppa forse il giunco senz'acqua?
12
E' ancora verde, non buono per tagliarlo,e inaridisce prima d'ogn'altra erba.
13
Tale il destino di chi dimentica Dio,così svanisce la speranza dell'empio;
14
la sua fiducia è come un filoe una tela di ragno è la sua sicurezza:
15
si appoggi alla sua casa, essa non resiste,vi si aggrappi, ma essa non regge.
16
Rigoglioso sia pure in faccia al solee sopra il giardino si spandano i suoi rami,
17
sul terreno sassoso s'intreccino le sue radici,tra le pietre attinga la vita.
18
Se lo si toglie dal suo luogo,questo lo rinnega: «Non t'ho mai visto!».
19
Ecco la gioia del suo destinoe dalla terra altri rispuntano.
20
Dunque, Dio non rigetta l'uomo integro,e non sostiene la mano dei malfattori.
21
Colmerà di nuovo la tua bocca di sorrisoe le tue labbra di gioia.
22
I tuoi nemici saran coperti di vergognae la tenda degli empi più non sarà.


9

La giustizia divina è al di sopra del diritto

1 Giobbe rispose dicendo:
2 In verità io so che è così:e come può un uomo aver ragione innanzi a Dio?
3
Se uno volesse disputare con lui,non gli risponderebbe una volta su mille.
4
Saggio di mente, potente per la forza,chi s'è opposto a lui ed è rimasto salvo?
5
Sposta le montagne e non lo sanno,egli nella sua ira le sconvolge.
6
Scuote la terra dal suo postoe le sue colonne tremano.
7
Comanda al sole ed esso non sorgee alle stelle pone il suo sigillo.
8
Egli da solo stende i cielie cammina sulle onde del mare.
9
Crea l'Orsa e l'Orione,le Pleiadi e i penetrali del cielo australe.
10
Fa cose tanto grandi da non potersi indagare,meraviglie da non potersi contare.
11
Ecco, mi passa vicino e non lo vedo,se ne va e di lui non m'accorgo.
12
Se rapisce qualcosa, chi lo può impedire?Chi gli può dire: «Che fai?».
13
Dio non ritira la sua collera:sotto di lui sono fiaccati i sostenitori di Raab.
14
Tanto meno io potrei rispondergli,trovare parole da dirgli!
15
Se avessi anche ragione, non risponderei,al mio giudice dovrei domandare pietà.
16
Se io lo invocassi e mi rispondesse,non crederei che voglia ascoltare la mia voce.
17
Egli con una tempesta mi schiaccia,moltiplica le mie piaghe senza ragione,
18
non mi lascia riprendere il fiato,anzi mi sazia di amarezze.
19
Se si tratta di forza, è lui che dà il vigore;se di giustizia, chi potrà citarlo?
20
Se avessi ragione, il mio parlare micondannerebbe;se fossi innocente, egli proverebbe che io sono reo.
21
Sono innocente? Non lo so neppure io,detesto la mia vita!
22
Per questo io dico: «E' la stessa cosa»:egli fa perire l'innocente e il reo!
23
Se un flagello uccide all'improvviso,della sciagura degli innocenti egli ride.
24
La terra è lasciata in balìa del malfattore:egli vela il volto dei suoi giudici;se non lui, chi dunque sarà?
25
I miei giorni passano più veloci d'un corriere,fuggono senza godere alcun bene,
26
volano come barche di giunchi,come aquila che piomba sulla preda.
27
Se dico: «Voglio dimenticare il mio gemito,cambiare il mio volto ed essere lieto»,
28
mi spavento per tutti i miei dolori;so bene che non mi dichiarerai innocente.
29
Se sono colpevole,perché affaticarmi invano?
30
Anche se mi lavassi con la nevee pulissi con la soda le mie mani,
31
allora tu mi tufferesti in un pantanoe in orrore mi avrebbero le mie vesti.
32
Poiché non è uomo come me, che io possarispondergli:«Presentiamoci alla pari in giudizio».
33
Non c'è fra noi due un arbitroche ponga la mano su noi due.
34
Allontani da me la sua vergasì che non mi spaventi il suo terrore:
35
allora io potrò parlare senza temerlo,perché così non sono in me stesso.


10 1 Stanco io sono della mia vita!Darò libero sfogo al mio lamento,parlerò nell'amarezza del mio cuore.
2
Dirò a Dio: Non condannarmi!Fammi sapere perché mi sei avversario.
3
E' forse bene per te opprimermi,disprezzare l'opera delle tue manie favorire i progetti dei malvagi?
4
Hai tu forse occhi di carneo anche tu vedi come l'uomo?
5
Sono forse i tuoi giorni come i giorni di un uomo,i tuoi anni come i giorni di un mortale,
6
perché tu debba scrutare la mia colpae frugare il mio peccato,
7
pur sapendo ch'io non sono colpevolee che nessuno mi può liberare dalla tua mano?
8
Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fattointegro in ogni parte; vorresti ora distruggermi?
9
Ricordati che come argilla mi hai plasmatoe in polvere mi farai tornare.
10
Non m'hai colato forse come lattee fatto accagliare come cacio?
11
Di pelle e di carne mi hai rivestito,d'ossa e di nervi mi hai intessuto.
12
Vita e benevolenza tu mi hai concessoe la tua premura ha custodito il mio spirito.
13
Eppure, questo nascondevi nel cuore,so che questo avevi nel pensiero!
14
Tu mi sorvegli, se pecco,e non mi lasci impunito per la mia colpa.
15
Se sono colpevole, guai a me!Se giusto, non oso sollevare la testa,sazio d'ignominia, come sono, ed ebbro di miseria.
16
Se la sollevo, tu come un leopardo mi dai lacacciae torni a compiere prodigi contro di me,
17
su di me rinnovi i tuoi attacchi,contro di me aumenti la tua irae truppe sempre fresche mi assalgono.
18
Perché tu mi hai tratto dal seno materno?Fossi morto e nessun occhio m'avesse mai visto!
19
Sarei come se non fossi mai esistito;dal ventre sarei stato portato alla tomba!
20
E non son poca cosa i giorni della mia vita?Lasciami, sì ch'io possa respirare un poco
21
prima che me ne vada, senza ritornare,verso la terra delle tenebre e dell'ombra di morte,
22
terra di caligine e di disordine,dove la luce è come le tenebre.


11

La sapienza di Dio provoca il riconoscimento di Giobbe

1 Allora Zofar il Naamatita prese la parola e disse:
2 A tante parole non si darà risposta?O il loquace dovrà aver ragione?
3
I tuoi sproloqui faranno tacere la gente?Ti farai beffe, senza che alcuno ti svergogni?
4
Tu dici: «Pura è la mia condotta,io sono irreprensibile agli occhi di lui».
5
Tuttavia, volesse Dio parlaree aprire le labbra contro di te,
6
per manifestarti i segreti della sapienza,che sono così difficili all'intelletto,allora sapresti che Dio ti condona parte della tuacolpa.
7
Credi tu di scrutare l'intimo di Dioo di penetrare la perfezione dell'Onnipotente?
8
E' più alta del cielo: che cosa puoi fare?E' più profonda degli inferi: che ne sai?
9
Più lunga della terra ne è la dimensione,più vasta del mare.
10
Se egli assale e imprigionae chiama in giudizio, chi glielo può impedire?
11
Egli conosce gli uomini fallaci,vede l'iniquità e l'osserva:
12
l'uomo stolto mette giudizioe da ònagro indomito diventa docile.
13
Ora, se tu a Dio dirigerai il cuoree tenderai a lui le tue palme,
14
se allontanerai l'iniquità che è nella tua manoe non farai abitare l'ingiustizia nelle tue tende,
15
allora potrai alzare la faccia senza macchiae sarai saldo e non avrai timori,
16
perché dimenticherai l'affannoe te ne ricorderai come di acqua passata;
17
più del sole meridiano splenderà la tua vita,l'oscurità sarà per te come l'aurora.
18
Ti terrai sicuro per ciò che ti attendee, guardandoti attorno, riposerai tranquillo.
19
Ti coricherai e nessuno ti disturberà,molti anzi cercheranno i tuoi favori.
20
Ma gli occhi dei malvagi languiranno,ogni scampo è per essi perduto,unica loro speranza è l'ultimo respiro!


12

La sapienza di Dio si manifesta anche con le devastazioni provocate dalla sua potenza

1 Giobbe allora rispose:
2 E' vero, sì, che voi siete la voce del popoloe la sapienza morirà con voi!
3
Anch'io però ho senno come voi,e non sono da meno di voi;chi non sa cose simili?
4
Ludibrio del suo amico è diventatochi grida a Dio perché gli risponda;ludibrio il giusto, l'integro!
5
«Per la sventura, disprezzo», pensa la genteprosperosa,«spinte, a colui che ha il piede tremante».
6
Le tende dei ladri sono tranquille,c'è sicurezza per chi provoca Dio,per chi vuol ridurre Dio in suo potere.
7
Ma interroga pure le bestie, perché tiammaestrino,gli uccelli del cielo, perché ti informino,
8
o i rettili della terra, perché ti istruiscanoo i pesci del mare perché te lo faccian sapere.
9
Chi non sa, fra tutti questi esseri,che la mano del Signore ha fatto questo?
10
Egli ha in mano l'anima di ogni viventee il soffio d'ogni carne umana.
11
L'orecchio non distingue forse le parolee il palato non assapora i cibi?
12
Nei canuti sta la saggezzae nella vita lunga la prudenza.
13
In lui risiede la sapienza e la forza,a lui appartiene il consiglio e la prudenza!
14
Ecco, se egli demolisce, non si può ricostruire,se imprigiona uno, non si può liberare.
15
Se trattiene le acque, tutto si secca,se le lascia andare, devastano la terra.
16
Da lui viene potenza e sagacia,a lui appartiene l'ingannato e l'ingannatore.
17
Rende stolti i consiglieri della terra,priva i giudici di senno;
18
scioglie la cintura dei ree cinge i loro fianchi d'una corda.
19
Fa andare scalzi i sacerdotie rovescia i potenti.
20
Toglie la favella ai più veracie priva del senno i vegliardi.
21
Sui nobili spande il disprezzoe allenta la cintura ai forti.
22
Strappa dalle tenebre i segretie porta alla luce le cose oscure.
23
Fa grandi i popoli e li lascia perire,estende le nazioni e le abbandona.
24
Toglie il senno ai capi del paesee li fa vagare per solitudini senza strade,
25
vanno a tastoni per le tenebre, senza luce,e barcollano come ubriachi.


13 1 Ecco, tutto questo ha visto il mio occhio,l'ha udito il mio orecchio e l'ha compreso.
2
Quel che sapete voi, lo so anch'io;non sono da meno di voi.
3
Ma io all'Onnipotente vorrei parlare,a Dio vorrei fare rimostranze.
4
Voi siete raffazzonatori di menzogne,siete tutti medici da nulla.
5
Magari taceste del tutto!sarebbe per voi un atto di sapienza!
6
Ascoltate dunque la mia riprensionee alla difesa delle mie labbra fate attenzione.
7
Volete forse in difesa di Dio dire il falsoe in suo favore parlare con inganno?
8
Vorreste trattarlo con parzialitàe farvi difensori di Dio?
9
Sarebbe bene per voi se egli vi scrutasse?Come s'inganna un uomo, credete di ingannarlo?
10
Severamente vi redarguirà,se in segreto gli siete parziali.
11
Forse la sua maestà non vi incute spaventoe il terrore di lui non vi assale?
12
Sentenze di cenere sono i vostri moniti,difese di argilla le vostre difese.
13
Tacete, state lontani da me: parlerò io,mi capiti quel che capiti.
14
Voglio afferrare la mia carne con i dentie mettere sulle mie mani la mia vita.
15
Mi uccida pure, non me ne dolgo;voglio solo difendere davanti a lui la mia condotta!
16
Questo mi sarà pegno di vittoria,perché un empio non si presenterebbe davanti a lui.
17
Ascoltate bene le mie parolee il mio esposto sia nei vostri orecchi.
18
Ecco, tutto ho preparato per il giudizio,son convinto che sarò dichiarato innocente.
19
Chi vuol muover causa contro di me?Perché allora tacerò, pronto a morire.
20
Solo, assicurami due cosee allora non mi sottrarrò alla tua presenza;
21
allontana da me la tua manoe il tuo terrore più non mi spaventi;
22
poi interrogami pure e io risponderòoppure parlerò io e tu mi risponderai.
23
Quante sono le mie colpe e i miei peccati?Fammi conoscere il mio misfatto e il mio peccato.
24
Perché mi nascondi la tua facciae mi consideri come un nemico?
25
Vuoi spaventare una foglia dispersa dal ventoe dar la caccia a una paglia secca?
26
Poiché scrivi contro di me sentenze amaree mi rinfacci i miei errori giovanili;
27
tu metti i miei piedi in ceppi,spii tutti i miei passie ti segni le orme dei miei piedi.
28
Intanto io mi disfò come legno tarlatoo come un vestito corroso da tignola.


14 1 L'uomo, nato di donna,breve di giorni e sazio di inquietudine,
2
come un fiore spunta e avvizzisce,fugge come l'ombra e mai si ferma.
3
Tu, sopra un tal essere tieni aperti i tuoi occhie lo chiami a giudizio presso di te?
4
Chi può trarre il puro dall'immondo? Nessuno.
5
Se i suoi giorni sono contati,se il numero dei suoi mesi dipende da te,se hai fissato un termine che non può oltrepassare,
6
distogli lo sguardo da lui e lascialo starefinché abbia compiuto, come un salariato, la suagiornata!
7
Poiché anche per l'albero c'è speranza:se viene tagliato, ancora ributtae i suoi germogli non cessano di crescere;
8
se sotto terra invecchia la sua radicee al suolo muore il suo tronco,
9
al sentore dell'acqua rigermogliae mette rami come nuova pianta.
10
L'uomo invece, se muore, giace inerte,quando il mortale spira, dov'è?
11
Potranno sparire le acque del maree i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,
12
ma l'uomo che giace più non s'alzerà,finché durano i cieli non si sveglierà,né più si desterà dal suo sonno.
13
Oh, se tu volessi nascondermi nella tomba,occultarmi, finché sarà passata la tua ira,fissarmi un termine e poi ricordarti di me!
14
Se l'uomo che muore potesse rivivere,aspetterei tutti i giorni della mia miliziafinché arrivi per me l'ora del cambio!
15
Mi chiameresti e io risponderei,l'opera delle tue mani tu brameresti.
16
Mentre ora tu conti i miei passinon spieresti più il mio peccato:
17
in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio misfattoe tu cancelleresti la mia colpa.
18
Ohimè! come un monte finisce in una franae come una rupe si stacca dal suo posto,
19
e le acque consumano le pietre,le alluvioni portano via il terreno:così tu annienti la speranza dell'uomo.
20
Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va,tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
21
Siano pure onorati i suoi figli, non lo sa;siano disprezzati, lo ignora!
22
Soltanto i suoi dolori egli sentee piange sopra di sé.


15

2. SECONDO CICLO DI DISCORSI

Giobbe si condanna con le sue stesse parole

1 Elifaz il Temanita prese a dire:
2 Potrebbe il saggio rispondere con ragioni campatein ariae riempirsi il ventre di vento d'oriente?
3
Si difende egli con parole senza costruttoe con discorsi inutili?
4
Tu anzi distruggi la religionee abolisci la preghiera innanzi a Dio.
5
Sì, la tua malizia suggerisce alla tua boccae scegli il linguaggio degli astuti.
6
Non io, ma la tua bocca ti condannae le tue labbra attestano contro di te.
7
Sei forse tu il primo uomo che è nato,o, prima dei monti, sei venuto al mondo?
8
Hai avuto accesso ai segreti consigli di Dioe ti sei appropriata tu solo la sapienza?
9
Che cosa sai tu che noi non sappiamo?Che cosa capisci che da noi non si comprenda?
10
Anche fra di noi c'è il vecchio e c'è il canutopiù di tuo padre, carico d'anni.
11
Poca cosa sono per te le consolazioni di Dioe una parola moderata a te rivolta?
12
Perché il tuo cuore ti trasportae perché fanno cenni i tuoi occhi,
13
quando volgi contro Dio il tuo animoe fai uscire tali parole dalla tua bocca?
14
Che cos'è l'uomo perché si ritenga puro,perché si dica giusto un nato di donna?
15
Ecco, neppure dei suoi santi egli ha fiduciae i cieli non sono puri ai suoi occhi;
16
quanto meno un essere abominevole e corrotto,l'uomo, che beve l'iniquità come acqua.
17
Voglio spiegartelo, ascoltami,ti racconterò quel che ho visto,
18
quello che i saggi riferiscono,non celato ad essi dai loro padri;
19
a essi soli fu concessa questa terra,né straniero alcuno era passato in mezzo a loro.
20
Per tutti i giorni della vita il malvagio sitormenta;sono contati gli anni riservati al violento.
21
Voci di spavento gli risuonano agli orecchie in piena pace si vede assalito dal predone.
22
Non crede di potersi sottrarre alle tenebre,egli si sente destinato alla spada.
23
Destinato in pasto agli avvoltoi,sa che gli è preparata la rovina.
24
Un giorno tenebroso lo spaventa,la miseria e l'angoscia l'assalgonocome un re pronto all'attacco,
25
perché ha steso contro Dio la sua mano,ha osato farsi forte contro l'Onnipotente;
26
correva contro di lui a testa alta,al riparo del curvo spessore del suo scudo;
27
poiché aveva la faccia coperta di grassoe pinguedine intorno ai suoi fianchi.
28
Avrà dimora in città diroccate,in case dove non si abita più,destinate a diventare macerie.
29
Non arricchirà, non durerà la sua fortuna,non metterà radici sulla terra.
30
Alle tenebre non sfuggirà,la vampa seccherà i suoi germoglie dal vento sarà involato il suo frutto.
31
Non confidi in una vanità fallace,perché sarà una rovina.
32
La sua fronda sarà tagliata prima del tempoe i suoi rami non rinverdiranno più.
33
Sarà spogliato come vigna della sua uva ancoracerbae getterà via come ulivo i suoi fiori,
34
poiché la stirpe dell'empio è sterilee il fuoco divora le tende dell'uomo venale.
35
Concepisce malizia e genera sventurae nel suo seno alleva delusione.



Job (CEI) 1