Job (CEI) 16

16

Dall'ingiustizia degli uomini alla giustizia di Dio

1 Allora rispose:
2 Ne ho udite gia molte di simili cose!Siete tutti consolatori molesti.
3
Non avran termine le parole campate in aria?O che cosa ti spinge a rispondere così?
4
Anch'io sarei capace di parlare come voi,se voi foste al mio posto:vi affogherei con parolee scuoterei il mio capo su di voi.
5
Vi conforterei con la boccae il tremito delle mie labbra cesserebbe.
6
Ma se parlo, non viene impedito il mio dolore;se taccio, che cosa lo allontana da me?
7
Ora però egli m'ha spossato, fiaccato,tutto il mio vicinato mi è addosso;
8
si è costituito testimone ed è insorto contro dime:il mio calunniatore mi accusa in faccia.
9
La sua collera mi dilania e mi perseguita;digrigna i denti contro di me,il mio nemico su di me aguzza gli occhi.
10
Spalancano la bocca contro di me,mi schiaffeggiano con insulti,insieme si alleano contro di me.
11
Dio mi consegna come preda all'empio,e mi getta nelle mani dei malvagi.
12
Me ne stavo tranquillo ed egli mi ha rovinato,mi ha afferrato per il collo e mi ha stritolato;ha fatto di me il suo bersaglio.
13
I suoi arcieri mi circondano;mi trafigge i fianchi senza pietà,versa a terra il mio fiele,
14
mi apre ferita su ferita,mi si avventa contro come un guerriero.
15
Ho cucito un sacco sulla mia pellee ho prostrato la fronte nella polvere.
16
La mia faccia è rossa per il piantoe sulle mie palpebre v'è una fitta oscurità.
17
Non c'è violenza nelle mie manie pura è stata la mia preghiera.
18
O terra, non coprire il mio sanguee non abbia sosta il mio grido!
19
Ma ecco, fin d'ora il mio testimone è nei cieli,il mio mallevadore è lassù;
20
miei avvocati presso Dio sono i miei lamenti,mentre davanti a lui sparge lacrime il mio occhio,
21
perché difenda l'uomo davanti a Dio,come un mortale fa con un suo amico;
22
poiché passano i miei anni contatie io me ne vado per una via senza ritorno.


17 1 Il mio spirito vien meno,i miei giorni si spengono;non c'è per me che la tomba!
2
Non sono io in balìa di beffardi?Fra i loro insulti veglia il mio occhio.
3
Sii tu la mia garanzia presso di te!Qual altro vorrebbe stringermi la destra?
4
Poiché hai privato di senno la loro mente,per questo non li lascerai trionfare.
5
Come chi invita gli amici a parte del suo pranzo,mentre gli occhi dei suoi figli languiscono;
6
così son diventato ludibrio dei popolisono oggetto di scherno davanti a loro.
7
Si offusca per il dolore il mio occhioe le mie membra non sono che ombra.
8
Gli onesti ne rimangono stupitie l'innocente s'indigna contro l'empio.
9
Ma il giusto si conferma nella sua condottae chi ha le mani pure raddoppia il coraggio.
10
Su, venite di nuovo tutti:io non troverò un saggio fra di voi.
11
I miei giorni sono passati, svaniti i mieiprogetti,i voti del mio cuore.
12
Cambiano la notte in giorno,la luce - dicono - è più vicina delle tenebre.
13
Se posso sperare qualche cosa, la tomba è la miacasa,nelle tenebre distendo il mio giaciglio.
14
Al sepolcro io grido: «Padre mio sei tu!»e ai vermi: «Madre mia, sorelle mie voi siete!».
15
E la mia speranza dov'è?Il mio benessere chi lo vedrà?
16
Scenderanno forse con me nella tombao caleremo insieme nella polvere!


18

La collera non può nulla contro la giustizia

1 Bildad il Suchita prese a dire:
2 Quando porrai fine alle tue chiacchiere?Rifletti bene e poi parleremo.
3
Perché considerarci come bestie,ci fai passare per bruti ai tuoi occhi?
4
Tu che ti rodi l'anima nel tuo furore,forse per causa tua sarà abbandonata la terrae le rupi si staccheranno dal loro posto?
5
Certamente la luce del malvagio si spegneràe più non brillerà la fiamma del suo focolare.
6
La luce si offuscherà nella sua tendae la lucerna si estinguerà sopra di lui.
7
Il suo energico passo s'accorceràe i suoi progetti lo faran precipitare,
8
poiché incapperà in una rete con i suoi piedie sopra un tranello camminerà.
9
Un laccio l'afferrerà per il calcagno,un nodo scorsoio lo stringerà.
10
Gli è nascosta per terra una funee gli è tesa una trappola sul sentiero.
11
Lo spaventano da tutte le parti terrorie lo inseguono alle calcagna.
12
Diventerà carestia la sua opulenzae la rovina è lì in piedi al suo fianco.
13
Un malanno divorerà la sua pelle,roderà le sue membra il primogenito della morte.
14
Sarà tolto dalla tenda in cui fidava,per essere trascinato al re dei terrori!
15
Potresti abitare nella tenda che non è più sua;sulla sua dimora si spargerà zolfo.
16
Al di sotto, le sue radici si seccheranno,sopra, saranno tagliati i suoi rami.
17
Il suo ricordo sparirà dalla terrae il suo nome più non si udrà per la contrada.
18
Lo getteranno dalla luce nel buioe dal mondo lo stermineranno.
19
Non famiglia, non discendenza avrà nel suopopolo,non superstiti nei luoghi della sua dimora.
20
Della sua fine stupirà l'occidentee l'oriente ne prenderà orrore.
21
Ecco qual è la sorte dell'iniquo:questa è la dimora di chi misconosce Dio.


19

Il trionfo della fede nell'abbandono di Dio e degli uomini

1 Giobbe allora rispose:
2 Fino a quando mi tormenteretee mi opprimerete con le vostre parole?
3
Son dieci volte che mi insultatee mi maltrattate senza pudore.
4
E' poi vero che io abbia mancatoe che persista nel mio errore?
5
Non è forse vero che credete di vincere contro di me,rinfacciandomi la mia abiezione?
6
Sappiate dunque che Dio mi ha piegatoe mi ha avviluppato nella sua rete.
7
Ecco, grido contro la violenza, ma non ho risposta,chiedo aiuto, ma non c'è giustizia!
8
Mi ha sbarrato la strada perché non passie sul mio sentiero ha disteso le tenebre.
9
Mi ha spogliato della mia gloriae mi ha tolto dal capo la corona.
10
Mi ha disfatto da ogni parte e io sparisco,mi ha strappato, come un albero, la speranza.
11
Ha acceso contro di me la sua irae mi considera come suo nemico.
12
Insieme sono accorse le sue schieree si sono spianata la strada contro di me;hanno posto l'assedio intorno alla mia tenda.
13
I miei fratelli si sono allontanati da me,persino gli amici mi si sono fatti stranieri.
14
Scomparsi sono vicini e conoscenti,mi hanno dimenticato gli ospiti di casa;
15
da estraneo mi trattano le mie ancelle,un forestiero sono ai loro occhi.
16
Chiamo il mio servo ed egli non risponde,devo supplicarlo con la mia bocca.
17
Il mio fiato è ripugnante per mia mogliee faccio schifo ai figli di mia madre.
18
Anche i monelli hanno ribrezzo di me:se tento d'alzarmi, mi danno la baia.
19
Mi hanno in orrore tutti i miei confidenti:quelli che amavo si rivoltano contro di me.
20
Alla pelle si attaccano le mie ossae non è salva che la pelle dei miei denti.
21
Pietà, pietà di me, almeno voi miei amici,perché la mano di Dio mi ha percosso!
22
Perché vi accanite contro di me, come Dio,e non siete mai sazi della mia carne?
23
Oh, se le mie parole si scrivessero,se si fissassero in un libro,
24
fossero impresse con stilo di ferro sul piombo,per sempre s'incidessero sulla roccia!
25
Io lo so che il mio Vendicatore è vivoe che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
26
Dopo che questa mia pelle sarà distrutta,senza la mia carne, vedrò Dio.
27
Io lo vedrò, io stesso,e i miei occhi lo contempleranno non da straniero.Le mie viscere si consumano dentro di me.
28
Poiché dite: «Come lo perseguitiamo noi,se la radice del suo danno è in lui?»,
29
temete per voi la spada,poiché punitrice d'iniquità è la spada,affinchè sappiate che c'è un giudice.


20

L'ordine della giustizia non ammette eccezioni

1 Zofar il Naamatita prese a dire:
2 Per questo i miei pensieri mi spingono a risponderee perciò v'è questa fretta dentro di me.
3
Ho ascoltato un rimprovero per me offensivo,ma uno spirito, dal mio interno, mi spinge areplicare.
4
Non sai tu che da sempre,da quando l'uomo fu posto sulla terra,
5
il trionfo degli empi è brevee la gioia del perverso è d'un istante?
6
Anche se innalzasse fino al cielo la sua staturae il suo capo toccasse le nubi,
7
come lo sterco sarebbe spazzato per sempree chi lo aveva visto direbbe: «Dov'è?».
8
Svanirà come un sogno, e non si troverà più,si dileguerà come visione notturna.
9
L'occhio avvezzo a vederlo più non lo vedrà,né più lo scorgerà la sua dimora.
10
I suoi figli dovranno risarcire i poveri,le loro mani restituiranno le sue ricchezze.
11
Le sue ossa erano ancora piene di giovinezza,ma con lui giacciono nella polvere.
12
Se alla sua bocca fu dolce il male,se lo teneva nascosto sotto la sua lingua,
13
assaporandolo senza inghiottirlo,se lo tratteneva in mezzo al suo palato:
14
il suo cibo gli si guasterà nelle viscere,veleno d'aspidi gli sarà nell'intestino.
15
I beni divorati ora rivomita,Dio glieli caccia fuori dal ventre.
16
Veleno d'aspide ha succhiato,una lingua di vipera lo uccide.
17
Non vedrà più ruscelli d'olio,fiumi di miele e fior di latte;
18
renderà i sudati acquisti senza assaggiarli,come non godrà del frutto del suo commercio,
19
perché ha oppresso e abbandonato i miseri,ha rubato case invece di costruirle;
20
perché non ha saputo essere pago dei suoi beni,con i suoi tesori non si salverà.
21
Nulla è sfuggito alla sua voracità,per questo non durerà il suo benessere.
22
Nel colmo della sua abbondanza si troverà inmiseria;ogni sorta di sciagura piomberà su di lui.
23
Quando starà per riempire il suo ventre,Dio scaglierà su di lui la fiamma del suo sdegno,e gli farà piovere addosso brace.
24
Se sfuggirà l'arma di ferro,lo trafiggerà l'arco di bronzo:
25
gli uscirà il dardo dalla schiena,una spada lucente dal fegato.Lo assaliranno i terrori;
26
tutte le tenebre gli sono riservate.Lo divorerà un fuoco non acceso da un uomo,esso consumerà quanto è rimasto nella sua tenda.
27
Riveleranno i cieli la sua iniquitàe la terra si alzerà contro di lui.
28
Un'alluvione travolgerà la sua casa,scorrerà nel giorno dell'ira.
29
Questa è la sorte che Dio riserva all'uomoperverso,la parte a lui decretata da Dio.


21

La smentita dei fatti

1 Giobbe rispose:
2 Ascoltate bene la mia parolae sia questo almeno il conforto che mi date.
3
Tollerate che io parlie, dopo il mio parlare, deridetemi pure.
4
Forse io mi lamento di un uomo?E perché non dovrei perder la pazienza?
5
Statemi attenti e resterete stupiti,mettetevi la mano sulla bocca.
6
Se io ci penso, ne sono turbatoe la mia carne è presa da un brivido.
7
Perché vivono i malvagi,invecchiano, anzi sono potenti e gagliardi?
8
La loro prole prospera insieme con essi,i loro rampolli crescono sotto i loro occhi.
9
Le loro case sono tranquille e senza timori;il bastone di Dio non pesa su di loro.
10
Il loro toro feconda e non falla,la vacca partorisce e non abortisce.
11
Mandano fuori, come un gregge, i loro ragazzie i loro figli saltano in festa.
12
Cantano al suono di timpani e di cetre,si divertono al suono delle zampogne.
13
Finiscono nel benessere i loro giornie scendono tranquilli negli inferi.
14
Eppure dicevano a Dio: «Allontanati da noi,non vogliamo conoscer le tue vie.
15
Chi è l'Onnipotente, perché dobbiamo servirlo?E che ci giova pregarlo?».
16
Non hanno forse in mano il loro benessere?Il consiglio degli empi non è lungi da lui?
17
Quante volte si spegne la lucerna degli empi,o la sventura piomba su di loro,e infliggerà loro castighi con ira?
18
Diventano essi come paglia di fronte al ventoo come pula in preda all'uragano?
19
«Dio serba per i loro figli il suo castigo...». Ma lo faccia pagare piuttosto a lui stesso e lo senta!
20
Veda con i suoi occhi la sua rovinae beva dell'ira dell'Onnipotente!
21
Che cosa gli importa infatti della sua casa dopodi sé,quando il numero dei suoi mesi è finito?
22
S'insegna forse la scienza a Dio,a lui che giudica gli esseri di lassù?
23
Uno muore in piena salute,tutto tranquillo e prospero;
24
i suoi fianchi sono coperti di grassoe il midollo delle sue ossa è ben nutrito.
25
Un altro muore con l'amarezza in cuoresenza aver mai gustato il bene.
26
Nella polvere giacciono insiemee i vermi li ricoprono.
27
Ecco, io conosco i vostri pensierie gli iniqui giudizi che fate contro di me!
28
Infatti, voi dite: «Dov'è la casa delprepotente,dove sono le tende degli empi?».
29
Non avete interrogato quelli che viaggiano?Non potete negare le loro prove,
30
che nel giorno della sciagura è risparmiato ilmalvagioe nel giorno dell'ira egli la scampa.
31
Chi gli rimprovera in faccia la sua condottae di quel che ha fatto chi lo ripaga?
32
Egli sarà portato al sepolcro,sul suo tumulo si veglia
33
e gli sono lievi le zolle della tomba.Trae dietro di sé tutti gli uomini e innanzi a sé una folla senza numero.
34
Perché dunque mi consolate invano,mentre delle vostre risposte non resta che inganno?


22

3. TERZO CICLO DI DISCORSI

Dio castiga solo in nome della giustizia

1 Elifaz il Temanita prese a dire:
2 Può forse l'uomo giovare a Dio,se il saggio giova solo a se stesso?
3
Quale interesse ne viene all'Onnipotente che tu siagiustoo che vantaggio ha, se tieni una condotta integra?
4
Forse per la tua pietà ti puniscee ti convoca in giudizio?
5
O non piuttosto per la tua grande malvagitàe per le tue iniquità senza limite?
6
Senza motivo infatti hai angariato i tuoi fratellie delle vesti hai spogliato gli ignudi.
7
Non hai dato da bere all'assetatoe all'affamato hai rifiutato il pane,
8
la terra l'ha il prepotentee vi abita il tuo favorito.
9
Le vedove hai rimandato a mani vuotee le braccia degli orfani hai rotto.
10
Ecco perché d'intorno a te ci sono laccie un improvviso spavento ti sorprende.
11
Tenebra è la tua luce e più non vedie la piena delle acque ti sommerge.
12
Ma Dio non è nell'alto dei cieli?Guarda il vertice delle stelle: quanto sono alte!
13
E tu dici: «Che cosa sa Dio?Può giudicare attraverso la caligine?
14
Le nubi gli fanno velo e non vedee sulla volta dei cieli passeggia».
15
Vuoi tu seguire il sentiero d'un tempo,gia battuto da uomini empi,
16
che prima del tempo furono portati via,quando un fiume si era riversato sulle lorofondamenta?
17
Dicevano a Dio: «Allontànati da noi!Che cosa ci può fare l'Onnipotente?».
18
Eppure egli aveva riempito le loro case di beni,anche se i propositi degli empi erano lontani da lui.
19
I giusti ora vedono e ne godonoe l'innocente si beffa di loro:
20
«Sì, certo è stata annientata la loro fortunae il fuoco ne ha divorati gli avanzi!».
21
Su, riconcìliati con lui e tornerai felice,ne riceverai un gran vantaggio.
22
Accogli la legge dalla sua boccae poni le sue parole nel tuo cuore.
23
Se ti rivolgerai all'Onnipotente con umiltà,se allontanerai l'iniquità dalla tua tenda,
24
se stimerai come polvere l'oroe come ciottoli dei fiumi l'oro di Ofir,
25
allora sarà l'Onnipotente il tuo oroe sarà per te argento a mucchi.
26
Allora sì, nell'Onnipotente ti delizieraie alzerai a Dio la tua faccia.
27
Lo supplicherai ed egli t'esaudiràe tu scioglierai i tuoi voti.
28
Deciderai una cosa e ti riusciràe sul tuo cammino splenderà la luce.
29
Egli umilia l'alterigia del superbo,ma soccorre chi ha gli occhi bassi.
30
Egli libera l'innocente;tu sarai liberato per la purezza delle tue mani.


23

Dio è lontano e il male trionfa

1 Giobbe allora rispose:
2 Ancor oggi il mio lamento è amaroe la sua mano grava sopra i miei gemiti.
3
Oh, potessi sapere dove trovarlo,potessi arrivare fino al suo trono!
4
Esporrei davanti a lui la mia causae avrei piene le labbra di ragioni.
5
Verrei a sapere le parole che mi rispondee capirei che cosa mi deve dire.
6
Con sfoggio di potenza discuterebbe con me?Se almeno mi ascoltasse!
7
Allora un giusto discuterebbe con luie io per sempre sarei assolto dal mio giudice.
8
Ma se vado in avanti, egli non c'è,se vado indietro, non lo sento.
9
A sinistra lo cerco e non lo scorgo,mi volgo a destra e non lo vedo.
10
Poiché egli conosce la mia condotta,se mi prova al crogiuolo, come oro puro io ne esco.
11
Alle sue orme si è attaccato il mio piede,al suo cammino mi sono attenuto e non ho deviato;
12
dai comandi delle sue labbra non mi sonoallontanato,nel cuore ho riposto i detti della sua bocca.
13
Se egli sceglie, chi lo farà cambiare?Ciò che egli vuole, lo fa.
14
Compie, certo, il mio destinoe di simili piani ne ha molti.
15
Per questo davanti a lui sono atterrito,ci penso e ho paura di lui.
16
Dio ha fiaccato il mio cuore,l'Onnipotente mi ha atterrito;
17
non sono infatti perduto a causa della tenebra,né a causa dell'oscurità che ricopre il mio volto.


24 1 Perché l'Onnipotente non si riserva i suoi tempie i suoi fedeli non vedono i suoi giorni?
2
I malvagi spostano i confini,rubano le greggi e le menano al pascolo;
3
portano via l'asino degli orfani,prendono in pegno il bue della vedova.
4
Spingono i poveri fuori strada,tutti i miseri del paese vanno a nascondersi.
5
Eccoli, come ònagri nel desertoescono per il lavoro;di buon mattino vanno in cerca di vitto;la steppa offre loro cibo per i figli.
6
Mietono nel campo non loro;racimolano la vigna del malvagio.
7
Nudi passan la notte, senza panni,non hanno da coprirsi contro il freddo.
8
Dagli scrosci dei monti sono bagnati,per mancanza di rifugi si aggrappano alle rocce.
9
Rapiscono con violenza l'orfanoe prendono in pegno ciò che copre il povero.
10
Ignudi se ne vanno, senza vestie affamati portano i covoni.
11
Tra i filari frangono le olive,pigiano l'uva e soffrono la sete.
12
Dalla città si alza il gemito dei moribondie l'anima dei feriti grida aiuto:Dio non presta attenzione alle loro preghiere.
13
Altri odiano la luce,non ne vogliono riconoscere le viené vogliono batterne i sentieri.
14
Quando non c'è luce, si alza l'omicidaper uccidere il misero e il povero;nella notte si aggira il ladroe si mette un velo sul volto.
15
L'occhio dell'adultero spia il buioe pensa: «Nessun occhio mi osserva!».
16
Nelle tenebre forzano le case,di giorno se ne stanno nascosti:non vogliono saperne della luce;
17
l'alba è per tutti loro come spettro di morte;quando schiarisce, provano i terrori del buio fondo.
18
Fuggono veloci di fronte al giorno;maledetta è la loro porzione di campo sulla terra,non si volgono più per la strada delle vigne.
19
Come siccità e calore assorbono le acque nevose,così la morte rapisce il peccatore.
20
Il seno che l'ha portato lo dimentica,i vermi ne fanno la loro delizia,non se ne conserva la memoriaed è troncata come un albero l'iniquità.
21
Egli maltratta la sterile che non generae non fa del bene alla vedova.
22
Ma egli con la sua forza trascina i potenti,sorge quando più non può contare sulla vita.
23
Anche Dio gli concede sicurezza ed egli sta saldo,ma i suoi occhi sono sopra la sua condotta.
24
Salgono in alto per un poco, poi non sono più,sono buttati giù come tutti i mortali,falciati come la testa di una spiga.
25
Non è forse così? Chi può smentirmie ridurre a nulla le mie parole?


25

Inno all'onnipotenza di Dio

1 Bildad il Suchita prese a dire:
2 V'è forse dominio e paura presso ColuiChe mantiene la pace nell'alto dei cieli?
3
Si possono forse contare le sue schiere?E sopra chi non sorge la sua luce?
4
Come può giustificarsi un uomo davanti a Dioe apparire puro un nato di donna?
5
Ecco, la luna stessa manca di chiaroree le stelle non sono pure ai suoi occhi:
6
quanto meno l'uomo, questo verme,l'essere umano, questo bruco!


26

Bildad parla all'aria

1 Giobbe rispose:
2 Quanto aiuto hai dato al debolee come hai soccorso il braccio senza forza!
3
Quanti buoni consigli hai dato all'ignorantee con quanta abbondanza hai manifestato la saggezza!
4
A chi hai tu rivolto la parolae qual è lo spirito che da te è uscito?
5
I morti tremano sotto terra,come pure le acque e i loro abitanti.
6
Nuda è la tomba davanti a luie senza velo è l'abisso.
7
Egli stende il settentrione sopra il vuoto,tiene sospesa la terra sopra il nulla.
8
Rinchiude le acque dentro le nubi,e le nubi non si squarciano sotto il loro peso.
9
Copre la vista del suo tronostendendovi sopra la sua nube.
10
Ha tracciato un cerchio sulle acque,sino al confine tra la luce e le tenebre.
11
Le colonne del cielo si scuotono,sono prese da stupore alla sua minaccia.
12
Con forza agita il maree con intelligenza doma Raab.
13
Al suo soffio si rasserenano i cieli,la sua mano trafigge il serpente tortuoso.
14
Ecco, questi non sono che i margini delle sue opere;quanto lieve è il sussurro che noi ne percepiamo!Ma il tuono della sua potenza chi può comprenderlo?


27

Giobbe, innocente, conosce la potenza di Dio

1 Giobbe continuò a dire:
2 Per la vita di Dio, che mi ha privato del miodiritto,per l'Onnipotente che mi ha amareggiato l'animo,
3
finché ci sarà in me un soffio di vita,e l'alito di Dio nelle mie narici,
4
mai le mie labbra diranno falsitàe la mia lingua mai pronunzierà menzogna!
5
Lungi da me che io mai vi dia ragione;fino alla morte non rinunzierò alla mia integrità.
6
Mi terrò saldo nella mia giustizia senza cedere,la mia coscienza non mi rimprovera nessuno dei mieigiorni.
7
Sia trattato come reo il mio nemicoe il mio avversario come un ingiusto.
8
Che cosa infatti può sperare l'empio, quandofinirà,quando Dio gli toglierà la vita?
9
Ascolterà forse Dio il suo grido,quando la sventura piomberà su di lui?
10
Porrà forse la sua compiacenza nell'Onnipotente?Potrà forse invocare Dio in ogni momento?
11
Io vi mostrerò la mano di Dio,non vi celerò i pensieri dell'Onnipotente.
12
Ecco, voi tutti lo vedete;perché dunque vi perdete in cose vane?Discorso di Zofar: Il maledetto
13
Questa è la sorte che Dio riserva al malvagioe la porzione che i violenti ricevonodall'Onnipotente.
14
Se ha molti figli, saranno per la spadae i suoi discendenti non avranno pane da sfamarsi;
15
i superstiti li seppellirà la pestee le loro vedove non faranno lamento.
16
Se ammassa argento come la polveree come fango si prepara vesti:
17
egli le prepara, ma il giusto le indosseràe l'argento lo spartirà l'innocente.
18
Ha costruito la casa come fragile nidoe come una capanna fatta da un guardiano.
19
Si corica ricco, ma per l'ultima volta,quando apre gli occhi, non avrà più nulla.
20
Di giorno il terrore lo assale,di notte se lo rapisce il turbine;
21
il vento d'oriente lo solleva e se ne va,lo strappa lontano dal suo posto.
22
Dio lo bersaglia senza pietà;tenta di sfuggire alla sua mano.
23
Si battono le mani contro di luie si fischia su di lui dal luogo dove abita.


28

4. ELOGIO DELLA SAPIENZA

La sapienza inaccessibile all'uomo

1 Certo, per l'argento vi sono minieree per l'oro luoghi dove esso si raffina.
2 Il ferro si cava dal suoloe la pietra fusa libera il rame.
3
L'uomo pone un termine alle tenebree fruga fino all'estremo limitele rocce nel buio più fondo.
4
Forano pozzi lungi dall'abitatocoloro che perdono l'uso dei piedi:pendono sospesi lontano dalla gente e vacillano.
5
Una terra, da cui si trae pane,di sotto è sconvolta come dal fuoco.
6
Le sue pietre contengono zaffirie oro la sua polvere.
7
L'uccello rapace ne ignora il sentiero,non lo scorge neppure l'occhio dell'aquila,
8
non battuto da bestie feroci,né mai attraversato dal leopardo.
9
Contro la selce l'uomo porta la mano,sconvolge le montagne:
10
nelle rocce scava galleriee su quanto è prezioso posa l'occhio:
11
scandaglia il fondo dei fiumie quel che vi è nascosto porta alla luce.
12
Ma la sapienza da dove si trae?E il luogo dell'intelligenza dov'è?
13
L'uomo non ne conosce la via,essa non si trova sulla terra dei viventi.
14
L'abisso dice: «Non è in me!»e il mare dice: «Neppure presso di me!».
15
Non si scambia con l'oro più scelto,né per comprarla si pesa l'argento.
16
Non si acquista con l'oro di Ofir,con il prezioso berillo o con lo zaffiro.
17
Non la pareggia l'oro e il cristallo,né si permuta con vasi di oro puro.
18
Coralli e perle non meritano menzione,vale più scoprire la sapienza che le gemme.
19
Non la eguaglia il topazio d'Etiopia;con l'oro puro non si può scambiare a peso.
20
Ma da dove viene la sapienza?E il luogo dell'intelligenza dov'è?
21
E' nascosta agli occhi di ogni viventeed è ignota agli uccelli del cielo.
22
L'abisso e la morte dicono:«Con gli orecchi ne udimmo la fama».
23
Dio solo ne conosce la via,lui solo sa dove si trovi,
24
perché volge lo sguardofino alle estremità della terra,vede quanto è sotto la volta del cielo.
25
Quando diede al vento un pesoe ordinò alle acque entro una misura,
26
quando impose una legge alla pioggiae una via al lampo dei tuoni;
27
allora la vide e la misurò,la comprese e la scrutò appieno
28
e disse all'uomo:«Ecco, temere Dio, questo è sapienzae schivare il male, questo è intelligenza».


29 Lamenti e apologia di Giobbe:A. I giorni passati


5. CONCLUSIONE DEL DIALOGO

1 Giobbe continuò a pronunziare le sue sentenze e disse:
2 Oh, potessi tornare com'ero ai mesi di un tempo,ai giorni in cui Dio mi proteggeva,
3
quando brillava la sua lucerna sopra il mio capoe alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre;
4
com'ero ai giorni del mio autunno,quando Dio proteggeva la mia tenda,
5
quando l'Onnipotente era ancora con mee i giovani mi stavano attorno;
6
quando mi lavavo in piedi nel lattee la roccia mi versava ruscelli d'olio!
7
Quando uscivo verso la porta della cittàe sulla piazza ponevo il mio seggio:
8
vedendomi, i giovani si ritiravanoe i vecchi si alzavano in piedi;
9
i notabili sospendevano i discorsie si mettevan la mano sulla bocca;
10
la voce dei capi si smorzavae la loro lingua restava fissa al palato;
11
con gli orecchi ascoltavano e mi dicevano felice,con gli occhi vedevano e mi rendevano testimonianza,
12
perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto,l'orfano che ne era privo.
13
La benedizione del morente scendeva su di mee al cuore della vedova infondevo la gioia.
14
Mi ero rivestito di giustizia come di unvestimento;come mantello e turbante era la mia equità.
15
Io ero gli occhi per il cieco,ero i piedi per lo zoppo.
16
Padre io ero per i poveried esaminavo la causa dello sconosciuto;
17
rompevo la mascella al perversoe dai suoi denti strappavo la preda.
18
Pensavo: «Spirerò nel mio nidoe moltiplicherò come sabbia i miei giorni».
19
La mia radice avrà adito alle acquee la rugiada cadrà di notte sul mio ramo.
20
La mia gloria sarà sempre nuovae il mio arco si rinforzerà nella mia mano.
21
Mi ascoltavano in attesa fiduciosae tacevano per udire il mio consiglio.
22
Dopo le mie parole non replicavanoe su di loro scendevano goccia a goccia i miei detti.
23
Mi attendevano come si attende la pioggiae aprivano la bocca come ad acqua primaverile.
24
Se a loro sorridevo, non osavano crederlo,né turbavano la serenità del mio volto.
25
Indicavo loro la via da seguire e sedevo come capo,e vi rimanevo come un re fra i soldatio come un consolatore d'afflitti.


30

B. Angoscia presente

1 Ora invece si ridono di mei più giovani di me in età,i cui padri non avrei degnatodi mettere tra i cani del mio gregge.
2 Anche la forza delle loro mani a che mi giova?Hanno perduto ogni vigore;
3
disfatti dalla indigenza e dalla fame,brucano per l'arido deserto,
4
da lungo tempo regione desolata,raccogliendo l'erba salsa accanto ai cespuglie radici di ginestra per loro cibo.
5
Cacciati via dal consorzio umano,a loro si grida dietro come al ladro;
6
sì che dimorano in valli orrende,nelle caverne della terra e nelle rupi.
7
In mezzo alle macchie urlanoe sotto i roveti si adunano;
8
razza ignobile, anzi razza senza nome,sono calpestati più della terra.
9
Ora io sono la loro canzone,sono diventato la loro favola!
10
Hanno orrore di me e mi schivanoe non si astengono dallo sputarmi in faccia!
11
Poiché egli ha allentato il mio arco e mi haabbattuto,essi han rigettato davanti a me ogni freno.
12
A destra insorge la ragazzaglia;smuovono i miei passie appianano la strada contro di me per perdermi.
13
Hanno demolito il mio sentiero,cospirando per la mia disfattae nessuno si oppone a loro.
14
Avanzano come attraverso una larga breccia,sbucano in mezzo alle macerie.
15
I terrori si sono volti contro di me;si è dileguata, come vento, la mia grandezzae come nube è passata la mia felicità.
16
Ora mi consumoe mi colgono giorni d'afflizione.
17
Di notte mi sento trafiggere le ossae i dolori che mi rodono non mi danno riposo.
18
A gran forza egli mi afferra per la veste,mi stringe per l'accollatura della mia tunica.
19
Mi ha gettato nel fango:son diventato polvere e cenere.
20
Io grido a te, ma tu non mi rispondi,insisto, ma tu non mi dai retta.
21
Tu sei un duro avversario verso di mee con la forza delle tue mani mi perseguiti;
22
mi sollevi e mi poni a cavallo del ventoe mi fai sballottare dalla bufera.
23
So bene che mi conduci alla morte,alla casa dove si riunisce ogni vivente.
24
Ma qui nessuno tende la mano alla preghiera,né per la sua sventura invoca aiuto.
25
Non ho pianto io forse con chi aveva i giorni durie non mi sono afflitto per l'indigente?
26
Eppure aspettavo il bene ed è venuto il male,aspettavo la luce ed è venuto il buio.
27
Le mie viscere ribollono senza posae giorni d'affanno mi assalgono.
28
Avanzo con il volto scuro, senza conforto,nell'assemblea mi alzo per invocare aiuto.
29
Sono divenuto fratello degli sciacallie compagno degli struzzi.
30
La mia pelle si è annerita, mi si staccae le mie ossa bruciano dall'arsura.
31
La mia cetra serve per lamentie il mio flauto per la voce di chi piange.


31

Apologia di Giobbe

1 Avevo stretto con gli occhi un pattodi non fissare neppure una vergine.
2 Che parte mi assegna Dio di lassùe che porzione mi assegna l'Onnipotente dall'alto?
3
Non è forse la rovina riservata all'iniquoe la sventura per chi compie il male?
4
Non vede egli la mia condottae non conta tutti i miei passi?
5
Se ho agito con falsitàe il mio piede si è affrettato verso la frode,
6
mi pesi pure sulla bilancia della giustiziae Dio riconoscerà la mia integrità.
7
Se il mio passo è andato fuori stradae il mio cuore ha seguito i miei occhi,se alla mia mano si è attaccata sozzura,
8
io semini e un altro ne mangi il fruttoe siano sradicati i miei germogli.
9
Se il mio cuore fu sedotto da una donnae ho spiato alla porta del mio prossimo,
10
mia moglie macini per un altroe altri ne abusino;
11
difatti quello è uno scandalo,un delitto da deferire ai giudici,
12
quello è un fuoco che divora fino alladistruzionee avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
13
Se ho negato i diritti del mio schiavoe della schiava in lite con me,
14
che farei, quando Dio si alzerà,e, quando farà l'inchiesta, che risponderei?
15
Chi ha fatto me nel seno materno, non ha fattoanche lui?Non fu lo stesso a formarci nel seno?
16
Mai ho rifiutato quanto brama il povero,né ho lasciato languire gli occhi della vedova;
17
mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,senza che ne mangiasse l'orfano,
18
poiché Dio, come un padre, mi ha allevato findall'infanziae fin dal ventre di mia madre mi ha guidato.
19
Se mai ho visto un misero privo di vestio un povero che non aveva di che coprirsi,
20
se non hanno dovuto benedirmi i suoi fianchi,o con la lana dei miei agnelli non si è riscaldato;
21
se contro un innocente ho alzato la mano,perché vedevo alla porta chi mi spalleggiava,
22
mi si stacchi la spalla dalla nucae si rompa al gomito il mio braccio,
23
perché mi incute timore la mano di Dioe davanti alla sua maestà non posso resistere.
24
Se ho riposto la mia speranza nell'oroe all'oro fino ho detto: «Tu sei la mia fiducia»;
25
se godevo perché grandi erano i miei benie guadagnava molto la mia mano;
26
se vedendo il sole risplenderee la luna chiara avanzare,
27
si è lasciato sedurre in segreto il mio cuoree con la mano alla bocca ho mandato un bacio,
28
anche questo sarebbe stato un delitto da tribunale,perché avrei rinnegato Dio che sta in alto.
29
Ho gioito forse della disgrazia del mio nemicoe ho esultato perché lo colpiva la sventura,
30
io che non ho permesso alla mia lingua di peccare,augurando la sua morte con imprecazioni?
31
Non diceva forse la gente della mia tenda:«A chi non ha dato delle sue carni per saziarsi?».
32
All'aperto non passava la notte lo stranieroe al viandante aprivo le mie porte.
33
Non ho nascosto, alla maniera degli uomini, la miacolpa,tenendo celato il mio delitto in petto,
34
come se temessi molto la folla,e il disprezzo delle tribù mi spaventasse,sì da starmene zitto senza uscire di casa.38 Se contro di me grida la mia terrae i suoi solchi piangono con essa;39 se ho mangiato il suo frutto senza pagaree ho fatto sospirare dalla fame i suoi coltivatori,40 in luogo di frumento, getti spine,ed erbaccia al posto dell'orzo.
35
Oh, avessi uno che mi ascoltasse!Ecco qui la mia firma! L'Onnipotente mi risponda!Il documento scritto dal mio avversario
36
vorrei certo portarlo sulle mie spallee cingerlo come mio diadema!
37
Il numero dei miei passi gli manifestereie mi presenterei a lui come sovrano.



Job (CEI) 16