1Maccabées (CEI) 11

Tolomeo VI sostiene Demetrio II e muore con Alessandro Balas

11 1 Il re d'Egitto raccolse forze numerose come la sabbia che è lungo il lido delmare e molte navi e cercava di impadronirsi con inganno del regno di Alessandroper annetterlo al proprio regno. 2 Venne in Siria con dimostrazioni pacifiche etutte le città gli aprivano le porte e gli andavano incontro, perché era ordinedel re Alessandro di andargli incontro, essendo suo suocero. 3 Ma quandoTolomeo entrava nelle città, stabiliva in ognuna di esse le sue truppe diguarnigione. 4 Quando giunse ad Asdòd, gli mostrarono il tempio di Dagonbruciato e i villaggi intorno distrutti, i cadaveri buttati qua e là e quellicarbonizzati dagli incendi nella guerra: li avevano appunto accumulati lungo ilpercorso del re. 5 Raccontarono al re quanto aveva fatto Giònata, per metterloin cattiva luce, ma il re tacque. 6 Giònata andò incontro al re in Giaffa congrande apparato e si salutarono a vicenda e passarono la notte colà. 7 Giònataaccompagnò poi il re fino al fiume chiamato Elèutero e fece ritorno inGerusalemme. 8 Il re Tolomeo si impadronì di tutte le città della costa fino aSelèucia marittima e covava piani iniqui riguardo ad Alessandro. 9 Mandòun'ambasciata a dire al re Demetrio: «Su, concludiamo un'alleanza fra noi: io tidarò mia figlia, che Alessandro ha in moglie, e la possibilità di rientrare nelregno di tuo padre. 10 Mi sono pentito di avergli dato mia figlia, perché hacercato di uccidermi». 11 Lo calunniò perché egli aspirava al suo regno;12 quindi, toltagli la figlia, la diede a Demetrio e cambiò atteggiamento versoAlessandro e divenne così manifesta la loro inimicizia. 13 Tolomeo entrò inAntiochia e cinse la corona dell'Asia; si pose in capo due corone, quelladell'Egitto e quella dell'Asia. 14 Alessandro in quel frattempo era in Cilicia,perché si erano sollevati gli abitanti di quelle province. 15 Appena seppe lacosa, Alessandro venne contro di lui per combatterlo. Tolomeo condussel'esercito contro di lui e gli andò incontro con forze ingenti e lo sconfisse.16 Alessandro fuggì in Arabia per trovarvi scampo e il re Tolomeo trionfò.17 L'arabo Zabdiel tagliò la testa ad Alessandro e la mandò a Tolomeo. 18 Maanche il re Tolomeo morì tre giorni dopo e quelli che egli aveva lasciato nellefortezze furono sopraffatti da altri che si trovavano sulle fortezze stesse.19 Così Demetrio divenne re nell'anno centosessantasette.


Primi rapporti tra Demetrio e Gionata

20 In quei giorni Giònata radunò gli uomini della Giudea per espugnare l'Acrain Gerusalemme e allestì molte macchine contro di essa. 21 Allora alcuni nemicidel popolo, uomini iniqui, corsero dal re ad annunciare che Giònata assediaval'Acra. 22 Sentendo la cosa, quegli si adirò; quando ne ebbe conferma, si misesubito in viaggio, venne a Tolemàide e scrisse a Giònata di sospendere l'assedioe di andargli incontro a Tolemàide al più presto per un colloquio.
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QuandoGiònata ricevette il messaggio, ordinò di continuare l'assedio e, scelti alcunianziani e sacerdoti, decise di esporre se stesso al pericolo; 24 prese con séargento e oro, vesti e molti altri doni e si recò dal re a Tolemàide e trovòfavore presso di lui. 25 C'erano però alcuni traditori del suo popolo a deporrecontro di lui, 26 ma il re lo trattò come lo avevano trattato i suoipredecessori e lo esaltò davanti a tutti i suoi amici, 27 lo confermò nelladignità di sommo sacerdote e in tutti gli onori che aveva prima e stabilì chefosse annoverato tra i primi suoi amici. 28 Giònata ottenne che il redichiarasse la Giudea esente dai tributi insieme alle tre toparchie e allaSamaria e gli promise trecento talenti. 29 Il re acconsentì e scrisse aGiònata, a proposito di tutto questo, lettere del seguente tenore:Nuova carta in favore dei Giudei
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«Il re Demetrio al fratello Giònata e al popolo dei Giudei salute.31 Rimettiamo anche a voi copia della lettera che abbiamo scritta a Làstenenostro parente intorno a voi, perché ne prendiate conoscenza. 32 Re Demetrio aLàstene suo padre salute. 33 Abbiamo deciso di beneficare il popolo dei Giudicinostri amici e rispettosi dei nostri diritti, per la loro benevolenza nei nostririguardi. 34 Abbiamo assegnato a loro il territorio della Giudea; i tredistretti di Afèrema, Lidda e Ramatàim restano trasferiti dalla Samaria allaGiudea con le loro dipendenze in favore di quanti offrono sacrifici inGerusalemme, in compenso dei diritti che il re prelevava in passato ogni anno daloro sui frutti della terra e degli alberi. 35 Da qui innanzi tutte le altrenostre competenze delle decime e delle tasse a noi dovute e le saline e lecorone a noi spettanti, tutto condoniamo loro. 36 Nessuna di questedisposizioni sarà mai revocata da oggi. 37 Sia dunque vostra cura preparare unacopia della presente e rimetterla a Giònata perché sia esposta sul monte santoin luogo visibile».


Demetrio II soccorso dalle truppe di Gionata ad Antiochia

38 Il re Demetrio, vedendo che il paese era in pace sotto di lui e nessuno glifaceva resistenza, congedò le truppe perché ognuno tornasse a casa sua, eccettole forze straniere che aveva assoldate dalle isole dei pagani. Allora gli siinimicarono tutte le milizie dei suoi padri. 39 Trifone, che prima stava conAlessandro, vide che tutte le milizie mormoravano contro Demetrio e andò pressol'arabo Imalcue che allevava il piccolo Antioco figlio di Alessandro. 40 Egliinsistette che glielo cedesse per farlo regnare al posto di suo padre e gliriferì quanto aveva detto Demetrio e l'ostilità che avevano per lui i soldati, erimase là molti giorni. 41 Giònata intanto mandò a chiedere al re cherichiamasse gli occupanti dell'Acra in Gerusalemme e quelli delle altrefortezze, perché erano sempre in lotta con Israele. 42 Demetrio fece risponderea Giònata: «Non solo questo farò per te e per il tuo popolo ma colmerò te e iltuo popolo di onori appena ne avrò l'opportunità. 43 Ora però farai bene ainviarmi uomini che combattano con me, perché si sono ritirate le mie truppe».44 Giònata gli inviò ad Antiochia tremila degli uomini più forti; essi sirecarono presso il re, e il re si rallegrò della loro venuta. 45 I cittadinidella capitale si radunarono al centro della città in numero di circacentoventimila uomini e volevano eliminare il re. 46 Il re si rifugiò nelpalazzo, ma i cittadini occuparono le vie della città e incominciarono icombattimenti. 47 Il re chiamò in aiuto i Giudei, i quali accorsero tutti alui; poi si sparsero per la città e ne uccisero in quel giorno circa centomila;48 quindi incendiarono la città, fecero in quel giorno gran bottino e salvaronoil re. 49 I cittadini videro che i Giudei si erano impadroniti della città aloro piacere e si persero d'animo e gridarono verso il re con vocesupplichevole: 50 «Stendi a noi la destra e desistano i Giudei dal combatterenoi e la città». 51 Gettarono le armi e fecero la pace. I Giudei crebbero infama presso il re e presso quanti erano nel suo regno e fecero ritorno inGerusalemme portando grande bottino. 52 Demetrio rimase sul trono del suo regnoe il paese fu in pace sotto di lui. 53 Ma rinnegò quanto aveva detto, cambiòrapporti con Giònata e non corrispose alla benevolenza che questi gli avevadimostrata e lo fece soffrire molto.


Gionata contro Demetrio II. Simone riprende Bet-Zur. Il fatto Casor

54 Dopo questi fatti, Trifone ritornò con Antioco ancora adolescente, il qualecominciò a regnare e cinse la corona. 55 Si raccolsero presso di lui tutte lemilizie che Demetrio aveva licenziate e mossero guerra contro di lui ed eglifuggì e rimase sconfitto. 56 Trifone catturò gli elefanti e si impadronì diAntiochia. 57 Allora il giovinetto Antioco scrisse a Giònata: «Ti confermo ilsommo sacerdozio, ti faccio capo dei quattro distretti e ti concedo di esseretra gli amici del re». 58 Gli inviò vasi d'oro e un servizio da tavola con lafacoltà di bere in quei vasi, di vestire la porpora e portare la fibbia d'oro.59 Nominò anche Simone suo fratello comandante dalla Scala di Tiro fino aiconfini dell'Egitto.
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Giònata si diede a percorrere la provinciadell'Oltrefiume e le varie città e accorse a lui, come alleato, tutto l'esercitodella Siria. Andò ad Ascalòna e i cittadini gli uscirono incontro a rendergliomaggio. 61 Di là passò a Gaza, ma gli abitanti di Gaza gli chiusero le porte;egli la cinse d'assedio e incendiò i sobborghi e li mise a sacco. 62 Alloraquelli di Gaza supplicarono Giònata, il quale diede loro la destra, prelevando ifigli dei loro capi come ostaggi e inviandoli a Gerusalemme; poi percorse laregione fino a Damasco. 63 Giònata venne a sapere che i capi di Demetrio sitrovavano presso Cades in Galilea con un numeroso esercito e con l'intenzione didistorglielo dall'impresa. 64 Egli si mosse contro di loro, lasciando ilfratello Simone nel paese.
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Simone si accampò contro Bet-Zur e l'assalì permolti giorni assediandola. 66 Allora supplicarono che desse loro la destra edegli la diede, ma li fece sloggiare di là, occupò la città e vi pose unaguarnigione. 67 Giònata a sua volta e il suo esercito si erano accampati pressoil lago di Gennesaret e raggiunsero di buon mattino la pianura di Casòr. 68 Edecco l'esercito degli stranieri avanzare contro di lui nella pianura, dopo averdisposto appostamenti contro di lui sui monti. Essi avanzavano di fronte69 quando gli appostati sbucarono dalle loro posizioni e attaccarono battaglia.70 Tutti gli uomini di Giònata fuggirono, nessuno di loro rimase se nonMattatia figlio di Assalonne e Giuda figlio di Calfi, comandanti di contingentidell'esercito. 71 Allora Giònata si stracciò le vesti, si cosparse il capo dipolvere e si prostrò a pregare. 72 Poi ritornò a combattere contro di loro, lisconfisse e li costrinse alla fuga. 73 I suoi che erano fuggiti, quando viderociò, ritornarono a lui e con lui si diedero all'inseguimento fino a Cadesdov'era il loro accampamento e là anch'essi si accamparono. 74 Gli straniericaduti in quel giorno furono circa tremila. Giònata tornò poi in Gerusalemme.


Relazioni di Gionata con Roma e Sparta

12 1 Giònata, vedendo che le circostanze gli erano propizie, scelse uomini adattie li inviò a Roma per ristabilire e rinnovare l'amicizia con quel popolo.2 Anche presso gli Spartani e in altre località inviò lettere sullo stessoargomento. 3 Partirono dunque per Roma e là entrarono nel consiglio e dissero:«Giònata sommo sacerdote e il popolo dei Giudei ci hanno inviati a rinnovare lacomune amicizia e l'alleanza come la prima volta».
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E i Romani diedero lorolettere di raccomandazione per le autorità dei vari luoghi, perché favorisseroil loro ritorno pacifico in Giudea.
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Questa è invece la copia della lettera che Giònata scrisse agli Spartani:
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«Giònata sommo sacerdote e il consiglio degli anziani del popolo e isacerdoti e tutto il resto del popolo giudaico, agli Spartani loro fratellisalute. 7 Gia in passato era stata spedita una lettera ad Onia sommo sacerdoteda parte di Areo, che regnava fra di voi, con l'attestazione che siete nostrifratelli, come risulta dalla copia annessa. 8 Onia aveva accolto con onorel'inviato e aveva accettato la lettera nella quale vi erano le dichiarazioni dialleanza e di amicizia. 9 Noi dunque, pur non avendone bisogno, avendo aconforto le scritture sacre che sono nelle nostre mani, 10 ci siamo indotti aquesta missione per rinnovare la fraternità e l'amicizia con voi in modo da nondiventare per voi degli estranei; molti anni infatti sono passati da quandomandaste messaggeri a noi. 11 Noi dunque fedelmente in tutte le feste e neglialtri giorni prescritti ci ricordiamo di voi nei sacrifici che offriamo e nellenostre invocazioni, com'è doveroso e conveniente ricordarsi dei fratelli. 12 Cirallegriamo della vostra gloria. 13 Noi invece siamo stati circondati da tanteoppressioni e molte guerre: ci hanno combattuti i re dei paesi vicini, 14 manon abbiamo voluto disturbare né voi né gli altri nostri alleati e amici inqueste lotte: 15 abbiamo infatti dal cielo un valido aiuto per il quale noisiamo stati liberati dai nostri nemici ed essi sono stati umiliati. 16 Oraabbiamo designato Numenio figlio di Antioco e Antìpatro figlio di Giasone e liabbiamo inviati presso i Romani a rinnovare la precedente amicizia e alleanzacon loro. 17 Abbiamo quindi dato loro disposizioni di passare anche da voi, persalutarvi e consegnarvi la nostra lettera, riguardante la ripresa dei nostrirapporti e la nostra fraternità. 18 Voi dunque farete cosa ottima comunicandociuna risposta su queste cose».
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Segue ora copia della lettera che essi avevano inviato ad Onia:
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«Areo, re degli Spartani, a Onia sommo sacerdote salute. 21 Si è trovato inuna scrittura, riguardante gli Spartani e i Giudei, che essi sono fratelli e chediscendono dalla stirpe di Abramo. 22 Ora, dal momento che siamo venuti aconoscenza di questa cosa, ci farete cosa gradita scrivendoci sui vostrisentimenti di amicizia. 23 Noi intanto vi rispondiamo: I vostri armenti e ivostri averi ci appartengono e i nostri appartengono a voi. Abbiamo quindidisposto perché vi sia riferito in questo senso».


Gionata in Celesiria, Simone in Filistea

24 Giònata ebbe notizia che i generali di Demetrio erano ritornati con forzepiù numerose di prima per ritentare la guerra contro di lui. 25 Egli si mosseda Gerusalemme e andò loro incontro nella regione di Amat, perché non volle darloro il tempo di entrare nel suo paese. 26 Mandò nel loro campo delle spie, lequali tornarono annunciando che essi stavano disponendosi per dar loro l'assaltodi notte. 27 Quando fu il tramonto, Giònata comandò ai suoi di vegliare tuttala notte e di stare con le armi pronte per la battaglia e dispose sentinelleintorno al campo. 28 Ma anche gli avversari seppero che Giònata e i suoi uoministavano pronti per la battaglia e furon presi da timore ed esitazione d'animo eallora accesero fuochi nel loro campo. 29 Giònata e i suoi uomini non siaccorsero di nulla fino al mattino, perché continuavano a vedere il bagliore deifuochi. 30 Allora si diede a inseguire le loro tracce, ma non potèraggiungerli, perché avevano passato il fiume Elèutero. 31 Giònata piegò sugliArabi chiamati Zabadei, li assalì e si impadronì delle loro spoglie. 32 Poiripartì e andò a Damasco e si diede a percorrere tutto il paese.
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AncheSimone fece una spedizione, marciando fino ad Ascalòna e ai vicini posti diguarnigione, poi piegò su Giaffa e se ne impadronì; 34 aveva sentito infattiche avevano intenzione di consegnare la fortezza ai partigiani di Demetrio;perciò vi pose una guarnigione per presidiarla.


Lavori a Gerusalemme

35 Quando Giònata fu di ritorno, radunò in assemblea gli anziani del popolo edeliberò con loro di costruire fortezze in Giudea, 36 di sopraelevare le muradi Gerusalemme e di alzare una grande barriera tra la città e l'Acra perseparare questa dalla città affinchè fosse isolata, così che non potessero piùné comperare né vendere. 37 Si organizzarono dunque per ricostruire la città epoiché era rovinato parte del muro sul torrente dal lato orientale, Giònataallestì il cosiddetto Kafenata. 38 Simone a sua volta ricostruì Adida nellaSefela fortificandola e applicandovi porte e sbarre.


Gionata cade nelle mani dei suoi nemici

39 Intanto Trifone cercava di diventare re dell'Asia, cingere la corona estendere la mano contro il re Antioco, 40 ma sospettava che Giònata glieloimpedisse e, nel caso, gli muovesse guerra. Perciò cercava di averlo nelle manie di eliminarlo; si mosse dunque e venne a Beisan. 41 Giònata gli uscì incontrocon quarantamila uomini scelti e inquadrati e venne a Beisan. 42 Trifone,vedendo che era venuto con numeroso esercito, si guardò bene dal mettergli lemani addosso. 43 Anzi lo ricevette con molti onori, lo presentò a tutti i suoiamici, gli offrì doni e ordinò ai suoi amici e alle sue truppe di obbedirglicome a lui stesso. 44 Disse a Giònata: «Perché mai hai disturbato tutta questagente, non essendoci guerra tra di noi? 45 Su, dovresti rimandarli alle lorocase; tu scegli per te pochi uomini che ti accompagnino e vieni con me aTolemàide e io la consegnerò a te insieme con le altre fortezze e il restodell'esercito e tutti i funzionari, poi tornerò indietro e partirò: sono venutoappunto per questo». 46 Giònata, fidatosi di lui, fece quanto aveva detto erimandò le truppe che tornarono nella Giudea. 47 Fece rimanere tremila uomini,di cui duemila lasciò in Galilea e gli altri mille andarono con lui. 48 Maquando Giònata fu entrato in Tolemàide, i cittadini chiusero le porte e siimpadronirono di lui e passarono a fil di spada quanti erano entrati con lui.
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Trifone mandò poi fanti e cavalli in Galilea e nella grande pianura perliquidare tutti gli uomini di Giònata. 50 Ma essi avevano sentito dire cheGiònata era stato catturato e che era finita per lui e per quelli che erano conlui e, incoraggiatisi l'un l'altro, si presentarono inquadrati, pronti allabattaglia. 51 Gli inseguitori li videro decisi a difendere la loro vita e se netornarono. 52 Così tutti giunsero senza molestie in Giudea; fecero lutto perGiònata e per quelli della sua scorta e furono presi da grande timore. TuttoIsraele si immerse in un lutto profondo. 53 Tutti i popoli intorno a lorocercarono subito di sterminarli, dicendo appunto: «Non hanno più né capo nésostegno: scendiamo ora in guerra contro di loro e cancelleremo anche il lororicordo dagli uomini».


V. SIMONE SOMMO SACERDOTE ED ETNARCA DEI GIUDEI (143-134 a.C)

Simone prende il comando

13 1 Simone seppe che Trifone stava radunando un numeroso esercito per venire inGiudea a schiacciarla; 2 vide che il popolo era tremante e impaurito, andò aGerusalemme e radunò il popolo; 3 li confortò e disse loro: «Voi sapete benequanto io e i miei fratelli e la casa di mio padre abbiamo fatto per le leggi eper il santuario e le guerre e le difficoltà che abbiamo sostenute. 4 Perquesta causa sono morti i miei fratelli, tutti per la causa di Israele, e sonorestato io solo. 5 Ebbene, mai risparmierò la vita di fronte a qualunquetribolazione: perché io non sono più importante dei miei fratelli. 6 Anzi iodifenderò il mio popolo e il santuario e le vostre mogli e i figli vostri,poiché si sono radunati tutti i pagani per sterminarci, spinti dall'odio». 7 Lospirito del popolo si infiammò all'udire queste parole; 8 perciò risposerogridando a gran voce: «Tu sei il nostro condottiero al posto di Giuda e diGiònata tuo fratello; 9 combatti la nostra guerra e quanto ci comanderai noifaremo». 10 Egli allora radunò tutti gli uomini atti alle armi e accelerò ilcompletamento delle mura di Gerusalemme e le fortificò tutt'attorno. 11 Poiinviò Giònata figlio di Assalonne con un forte esercito a Giaffa; egli nescacciò gli occupanti e rimase là sul posto.


Simone respinge Trifone dalla Giudea

12 Intanto Trifone si mosse da Tolemàide con ingenti forze per venire in Giudeae aveva con sé Giònata come prigioniero. 13 Simone a sua volta si accampò inAdida di fronte alla pianura. 14 Trifone venne a sapere che Simone erasucceduto a Giònata suo fratello e che si accingeva a muovergli guerra, perciòmandò messaggeri a proporgli: 15 «Giònata tuo fratello lo tratteniamo a causadel denaro che doveva all'erario del re per gli affari che amministrava.16 Ora, mandaci cento talenti d'argento e due dei suoi figli in ostaggio,perché una volta liberato non si allontani per ribellarsi a noi. Con questo lorimetteremo in libertà». 17 Simone si rese conto che gli parlavano con inganno,ma mandò ugualmente a prendere l'argento e i figli, per non attirarsi forteinimicizia da parte del popolo, 18 che poteva commentare: «E' perito perché nongli hai mandato l'argento né i figli». 19 Perciò gli mandò i cento talenti e ifigli; ma quegli non mantenne la parola e non liberò Giònata. 20 Fatto questo,Trifone si mosse per entrare nel paese e devastarlo, girando per la via checonduce ad Adòra. Ma Simone con le sue truppe ne seguiva le mosse puntando sututti i luoghi dove quegli si dirigeva. 21 Quelli dell'Acra intanto inviaronomessaggeri a Trifone sollecitandolo a venire da loro attraverso il deserto e ainviare loro vettovaglie. 22 Trifone allestì tutta la sua cavalleria perandare, ma in quella notte cadde neve abbondantissima, e così a causa della nevenon potè andare. Perciò si mosse e andò in Gàlaad.
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Quando fu vicino aBascama, uccise Giònata e lo seppellì sul posto.
24
Poi tornò e partì per lasua regione.


Gionata sepolto nel Mausoleo di Modin costruito da Simone

25 Simone mandò a prendere le ossa di Giònata suo fratello e lo seppellì inModin, città dei suoi padri. 26 Tutto Israele lo pianse con un grande lamento efece lutto su di lui per molti giorni. 27 Simone sopraelevò il sepolcro delpadre e dei fratelli e lo pose bene in vista con pietre levigate, dietro edavanti. 28 Poi dispose sette piramidi, l'una di fronte all'altra, per ilpadre, per la madre e per i quattro fratelli. 29 Le completò con una strutturaarchitettonica, ponendovi attorno grandi colonne; pose sulle colonne trofei diarmi a perenne memoria e presso i trofei navi scolpite che si potesseroosservare da quanti erano in navigazione sul mare. 30 Tale è il mausoleo cheeresse in Modin e che esiste ancora.


Favori di Demetrio II a Simone

31 Trifone agiva con perfidia verso Antioco, il re ancora giovinetto, finché louccise 32 e si fece re al suo posto, si mise in capo la corona dell'Asia eprocurò grandi rovine al paese. 33 Simone intanto completò le fortezze dellaGiudea, le cinse di torri elevate e di mura solide con portoni e sbarre erifornì le fortezze di viveri. 34 Poi Simone scelse uomini adatti e li inviò alre Demetrio per ottenere esoneri al paese; perché tutti gli atti di Trifoneerano state rapine.35 Il re Demetrio lo assicurò in questo senso, poi gli rispose per iscrittoinviandogli la seguente lettera:
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«Il re Demetrio a Simone sommo sacerdote e amico del re, agli anziani e alpopolo dei Giudei salute. 37 Abbiamo ricevuto la corona d'oro e la palma che ciavete inviata e siamo pronti a concludere con voi una pace solenne e a scrivereai sovrintendenti agli affari di concedervi le esenzioni; 38 quanto stabilimmocon voi resta stabilito e le fortezze che avete costruite restino di vostraproprietà. 39 Vi condoniamo le mancanze e le colpe fino ad oggi e la corona checi dovete; se altro si riscuoteva in Gerusalemme, non sia più riscosso. 40 Sealcuni di voi sono atti ad essere iscritti al seguito della nostra persona,siano iscritti e regni la pace tra di noi».41 Nell'anno centosettanta fu tolto il giogo dei pagani da Israele 42 e ilpopolo cominciò a scrivere negli atti pubblici e nei contratti: «Anno primo diSimone il grande, sommo sacerdote, stratega e capo dei Giudei».


Presa di Ghezer da parte di Simone

43 In quel tempo Simone pose il campo contro Ghezer, la circondò diaccampamenti, fece allestire una torre mobile, la spinse contro la città eabbattè una torre impadronendosene. 44 I soldati della torre mobile silanciarono nella città e si produsse in città un grande trambusto. 45 Icittadini salirono sulle mura insieme con le mogli e i bambini, con le vestistracciate, e supplicarono a gran voce per indurre Simone a dar loro la destra46 e dissero: «Non trattarci secondo le nostre iniquità, ma secondo la tuaclemenza». 47 Simone venne a patti con loro e non combattè oltre contro diloro; ma li scacciò dalla città, purificò le case nelle quali c'erano idoli, ecosì entrò in città con canti di lode e di ringraziamento. 48 Egli eliminò daessa ogni contaminazione e vi stabilì uomini che fossero osservanti della legge;poi la fortificò e costruì in essa la propria dimora.


Conquista dell'Acra di Gerusalemme da parte di Simone

49 Ora quelli dell'Acra in Gerusalemme, messi nell'impossibilità di uscire evenire nel paese a comprare e vendere, erano terribilmente affamati e buonnumero di essi moriva di fame. 50 Allora fecero giungere il loro grido aSimone, perché desse loro la destra, e Simone la diede; così li sloggiò di là epurificò l'Acra da tutte le contaminazioni. 51 Fecero ingresso in quel luogo ilventitrè del secondo mese dell'anno centosettantuno, con canti di lode e conpalme, con suoni di cetre, cembali e arpe e con inni e canti, perché era statoeliminato un grande nemico da Israele. 52 Simone stabilì di celebrare ogni annoquesto giorno di festa. Intanto completò la fortificazione del monte del tempiolungo l'Acra; qui abitò con i suoi. 53 Vedendo poi che suo figlio Giovanni eraormai uomo, Simone lo fece capo di tutte le milizie e questi pose la suaresidenza in Ghezer.


Elogio di Simone

14 1 Nell'anno centosettantadue il re Demetrio radunò le sue milizie e partì perla Media per raccogliere rinforzi e combattere Trifone. 2 Ma Arsace, re dellaPersia e della Media, appena seppe che Demetrio era entrato nel suo territorio,mandò uno dei suoi generali per catturarlo vivo. 3 Costui venne, battèl'esercito di Demetrio, lo catturò e lo condusse ad Arsace e questi lo mise incarcere.
4
Ebbe pace la terra di Giuda per tutta la vita diSimone;egli cercò il bene della sua gentee ad essi fu gradito il suo poteree la sua gloria per tutti i suoi giorni.
5
In aggiunta a tutte le sue glorieegli prese Giaffa per farne un portoe aprì un accesso alle isole del mare.
6
Ampliò i confini del suo popoloe riconquistò la regione.
7
Raccolse una turba di prigionierie s'impadronì di Ghezer, di Bet-Zur e dell'Acra;
8
spazzò via da essa le immondezze,e nessuno gli si oppose.In pace si diedero a coltivare la loro terra;il suolo dava i suoi prodottie gli alberi della campagna i loro frutti.
9
I vecchi sedevano nelle piazze,tutti s'interessavano al benei giovani indossavano splendide vestie armature di guerra.
10
Alle città fornì vettovaglie,e le munì con mezzi di difesa;così divenne celebre il suo nomee la sua gloria fino all'estremità della terra.
11
Fece regnare sul paese la pacee Israele gioì di grande letizia.
12
Ognuno sedeva sotto la sua vitee sotto il suo ficoe nessuno incuteva loro timore.
13
Scomparve dal paese chi li avversavae i re andarono in rovina in quei giorni.
14
Confortò tutti i derelitti nel suo popolo;ricercò la legge ed eliminò ogni iniquo e maligno.
15
Diede splendore al tempioe lo rifornì di tutti gli arredi.


Rinnovo dell'alleanza con Sparta e Roma

16 Si sparse fino a Roma e a Sparta la notizia che era morto Giònata e se nerattristarono molto. 17 Tuttavia, quando seppero che Simone suo fratello eradivenuto sommo sacerdote al suo posto e continuava a mantenere il potere sullaregione e sulle città, 18 scrissero a lui su tavolette di bronzo per rinnovarecon lui l'amicizia e l'alleanza che avevano concluso con Giuda e Giònata suoifratelli. 19 I messaggi furono letti davanti all'adunanza in Gerusalemme.
20
Questa è la copia della lettera che inviarono gli Spartani:«Le autorità e la cittadinanza degli Spartani a Simone sommo sacerdote, aglianziani, ai sacerdoti e al resto del popolo giudaico, loro fratelli, salute.
21
I messaggeri inviati al nostro popolo ci hanno riferito intorno alla vostragloria e al vostro onore e noi ci siamo rallegrati per il loro arrivo.22 Abbiamo registrato le loro dichiarazioni negli atti pubblici, in questitermini: Numenio, figlio di Antioco, e Antìpatro, figlio di Giasone, messaggeridei Giudei, sono giunti presso di noi per rinnovare l'amicizia con noi. 23 E'piaciuto al popolo di ricevere questi uomini con ogni onore e di inserire iltesto del loro discorso nei registri a disposizione del pubblico, perché ilpopolo degli Spartani ne mantenga il ricordo».
24
Successivamente Simone mandò a Roma Numenio con un grande scudo d'oro, delpeso di mille mine, per concludere l'alleanza con loro.


Decreto onorifico in favore di Simone

25 Quando il popolo seppe queste cose, disse: «Quale contraccambio daremo aSimone e ai suoi figli? 26 Egli infatti e i suoi fratelli e la casa di suopadre sono stati saldi e hanno scacciato da sé con le armi i nemici d'Israele ehanno assicurato la libertà». Poi fecero un'iscrizione su tavole di bronzo, chefurono poste su colonne sul monte Sion.
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Questo è il testo dell'iscrizione:«Il diciotto di Elul dell'anno centosettantadue, che è il terzo anno di Simonesommo sacerdote, in Asaramel, 28 nella grande assemblea dei sacerdoti e delpopolo, dei capi della nazione e degli anziani della regione ci è stato resonoto: 29 Poiché più volte erano sorte guerre nel paese, Simone, figlio diMattatia, sacerdote della stirpe di Ioarìb, e i suoi fratelli si gettarono nellamischia e si opposero agli avversari del loro popolo, perché restassero incolumiil santuario e la legge, e arrecarono gloria grande al loro popolo. 30 Giònatariunì la sua nazione e ne divenne il sommo sacerdote, poi andò a raggiungere isuoi antenati. 31 I loro nemici vollero invadere il loro paese e stendere lamano contro il santuario. 32 Simone allora si oppose e si battè per il suopopolo e spese molto del suo per dotare di armi le milizie della sua nazione eassegnare loro un salario. 33 Inoltre fortificò le città della Giudea e Bet-Zurnel territorio della Giudea, dove prima c'era la roccaforte dei nemici, e vipose un presidio di soldati giudei. 34 Fortificò Giaffa, situata sul mare, eGhezer presso i confini di Asdòd, nelle quali prima risiedevano i nemici, e viimpiantò i Giudei e provvide in esse quanto era necessario al lorosostentamento. 35 Il popolo ammirò la fede di Simone e la gloria che egli siproponeva di procurare al suo popolo; lo costituirono loro capo e sommosacerdote per queste sue imprese e per la giustizia e la fede che egli avevaconservate al suo popolo e perché aveva cercato con ogni mezzo di elevare la suagente. 36 Nei suoi giorni si riuscì felicemente per mezzo suo a scacciare dalloro paese i pagani e quelli che erano nella città di Davide e in Gerusalemme,che si erano edificati l'Acra e ne uscivano profanando i dintorni del santuarioe recando offesa grande alla sua purità. 37 Egli vi insediò soldati giudei, lafortificò per la purità della regione e della città ed elevò le mura diGerusalemme. 38 Il re Demetrio quindi gli confermò il sommo sacerdozio; 39 loascrisse tra i suoi amici e gli conferì grandi onori. 40 Seppe infatti che iGiudei erano considerati amici, alleati e fratelli da parte dei Romani, e chequesti erano andati incontro ai messaggeri di Simone con segni di onore; 41 chei Giudei e i sacerdoti avevano approvato che Simone fosse sempre lorocondottiero e sommo sacerdote finché sorgesse un profeta fedele, 42 che fosseloro comandante militare e avesse cura del santuario e fossero nominati da lui isovrintendenti ai loro lavori, al paese, agli armamenti e alle fortezze;43 che, prendendosi cura del santuario, fosse da tutti obbedito; chescrivessero nel suo nome tutti i contratti del paese e vestisse di porpora eornamenti d'oro; 44 né doveva essere lecito a nessuno del popolo né deisacerdoti respingere alcuno di questi diritti o disobbedire ai suoi ordini oconvocare riunioni senza suo consenso e vestire di porpora e ornarsi dellafibbia aurea; 45 chiunque agisse contro questi decreti o ne respingesse alcuno,fosse ritenuto colpevole. 46 Piacque a tutto il popolo sancire che Simone sicomportasse secondo questi decreti. 47 Simone da parte sua accettò e gradì diesercitare il sommo sacerdozio, di essere anche stratega ed etnarca dei Giudei edei sacerdoti e capo di tutti».
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Disposero che questa iscrizione fosseriportata su tavole di bronzo da collocarsi nel recinto del santuario in luogovisibile 49 e che se ne depositasse copia nel tesoro, perché fosse adisposizione di Simone e dei suoi figli.


Lettere di Antioco VII e assedio di Dora

15 1 Antioco, figlio del re Demetrio, inviò lettere dalle isole del mare, a Simonesommo sacerdote ed etnarca dei Giudei e a tutto il popolo,
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il cui contenutoera del seguente tenore: «Il re Antioco a Simone sommo sacerdote ed etnarca e alpopolo dei Giudei salute. 3 Poiché alcuni uomini pestiferi si sono impadronitidel regno dei nostri padri, voglio rivendicare i miei diritti sul regno, perricostruirlo com'era prima; ho reclutato un esercito ingente di mercenari eallestito navi da guerra. 4 E' mia volontà sbarcare nella regione, per punirecoloro che hanno rovinato il nostro paese e desolato molte città nel mio regno.5 Ora ti confermo tutte le esenzioni che ti hanno concesse i re mieipredecessori, e tutti gli altri esoneri dai doni. 6 Ti concedo di batter monetapropria con corso legale al tuo paese; 7 Gerusalemme e il suo santuario sianoliberi; tutti gli armamenti che hai preparato e le fortezze che hai costruite eoccupi, restino in tuo possesso. 8 Quanto devi al re e i debiti che potraiavere verso il re in avvenire da ora e sempre ti sono rimessi. 9 Quando poiavremo preso possesso del nostro regno, onoreremo te, il tuo popolo e il tempiocon grandi onori, così da render chiara la vostra gloria in tutta la terra».
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Nell'anno centosettantaquattro Antioco entrò nella terra dei suoi padri e sischierarono con lui tutte le milizie, così che pochi rimasero con Trifone.11 Antioco si diede ad inseguirlo e quegli dovette fuggire e venne fino a Dorasituata sul mare, 12 perché vedeva che i mali si addensavano su di lui, mentrele truppe lo abbandonavano. 13 Antioco pose il campo contro Dora, avendo con sécentoventimila armati e ottomila cavalli. 14 Egli circondò la città mentre lenavi attaccarono dal mare; fece così pressione contro la città dalla terra e dalmare, non lasciando più entrare né uscire nessuno.


Ritorno dell'ambasciatore da Roma in Giudea e promulgazione dell'alleanza con i Romani

15 Intanto arrivarono da Roma Numenio e i suo compagni, portando lettere per ire dei vari paesi. Esse dicevano:
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«Lucio console dei Romani al re Tolomeo salute. 17 Gli anziani dei Giudeisono giunti a noi come amici nostri e alleati, a rinnovare l'antica amicizia ealleanza, inviati da Simone sommo sacerdote e dal popolo dei Giudei. 18 Essihanno portato uno scudo d'oro di mille mine. 19 E' piaciuto a noi di scrivereai re dei vari paesi, perché non procurino loro del male, né facciano guerraalle loro città o alla loro regione, né prestino alleanza a chi entri in guerracon loro. 20 Ci è parso bene accettare da essi lo scudo. 21 Se pertanto uominipestiferi sono fuggiti dalla loro regione presso di voi, consegnateli a Simone,perché ne faccia giustizia secondo la loro legge».
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Uguali espressioni scrissero al re Demetrio, ad Attalo, ad Ariarate e Arsace23 e a tutti i paesi: a Sampsame, agli Spartani, a Delo, a Mindo, a Sicione,alla Caria, a Samo, alla Pamfilia, alla Lidia, ad Alicarnasso, a Rodi, aFaselide, a Coo, a Side, ad Arado, a Gortina, a Cnido, a Cipro e a Cirene.24 Copia di queste lettere avevano trascritto per Simone sommo sacerdote.


Antioco VII assediando Dora diventa ostile a Simone e lo fa rimproverare

25 Antioco dunque teneva il campo contro Dora da due giorni, lanciandocontinuamente contro di essa le schiere e costruendo macchine; aveva precluso aTrifone ogni possibilità di uscire ed entrare. 26 Simone gli inviò duemilauomini scelti per combattere al suo fianco e insieme argento, oro e moltiequipaggiamenti. 27 Ma Antioco non volle accettare niente, anzi ritirò quantoaveva prima concesso a Simone e si inimicò con lui. 28 Poi gli inviò Atenobio,uno dei suoi amici, a trattare con lui in questi termini: «Voi occupate Giaffa,Ghezer e l'Acra in Gerusalemme, tutte città del mio regno. 29 Avete devastatoil loro territorio e avete causato rovina grande nel paese e vi sieteimpadroniti di molte località nel mio regno. 30 Ora, consegnate le città cheavete occupate, insieme con i tributi delle località di cui vi siete impadronitifuori del territorio della Giudea, 31 oppure date in sostituzione cinquecentotalenti d'argento e, in compenso dei danni arrecati e dei tributi delle città,altri cinquecento talenti; altrimenti verremo e vi muoveremo guerra».32 Atenobio, l'amico del re, si recò in Gerusalemme e vide la gloria di Simone,il vasellame con lavori in oro e argento e il suo grande fasto, e ne rimasemeravigliato; poi gli riferì le parole del re. 33 Simone gli rispose: «Nonabbiamo occupato terra straniera né ci siamo impossessati di beni altrui madell'eredità dei nostri padri, che fu posseduta dai nostri nemici senza alcundiritto nel tempo passato. 34 Noi, avendone avuta l'opportunità, abbiamoricuperato l'eredità dei nostri padri. 35 Quanto a Giaffa e a Ghezer, che tureclami, esse causarono rovina grande nel nostro paese: per esse daremo centotalenti». 36 Atenobio non gli rispose parola, ma tornò indispettito presso ilre, al quale riferì quelle parole e la gloria di Simone e quanto aveva visto. Ilre si adirò furiosamente.


Cendebeo, governatore della zona litoranea, molesta la Giudea

37 Trifone intanto, salito su una nave, fuggì a Ortosia. 38 Il re alloranominò Cendebèo primo stratega della zona litoranea e mise al suo comando forzedi fanteria e cavalleria. 39 Poi gli ordinò di accamparsi in vista della Giudeae gli ordinò di ricostruire Cedron, rinforzando le porte, e di iniziare laguerra contro il popolo. Il re intanto coninuò la caccia a Trifone. 40 Cendebèosi recò a Iamnia e cominciò a molestare il popolo, a invadere la Giudea, a farprigionieri tra il popolo e metterli a morte. 41 Egli ricostruì Cedron e vidispose la cavalleria e la truppa perché potessero uscire e battere le stradedella Giudea, come gli aveva ordinato il re.


Vittoria dei figli di Simone su Cendebeo

1 Allora Giovanni salì da Ghezer e riferì a Simone suo padre quanto facevaCendebèo. 2 Simone chiamò i suoi due figli maggiori Giuda e Giovanni e disseloro: «Io e i miei fratelli e la casa di mio padre abbiamo combattuto lebattaglie d'Israele dalla gioventù fino ad oggi e riuscì nelle nostre manil'impresa di salvare Israele ripetutamente; 3 ora io sono vecchio e voi, permisericordia del Cielo, siete nell'età buona; prendete il posto mio e di miofratello e fatevi avanti a combattere per il vostro popolo; l'aiuto del Cielosia con voi». 4 Giovanni arruolò nella regione ventimila uomini esperti nellearmi e cavalieri; partirono contro Cendebèo e passarono la notte in Modin.5 Alzatisi il mattino, proseguirono per la pianura ed ecco venire incontro aloro un esercito ingente, fanti e cavalleria; ma un torrente li separava.6 Giovanni con la sua gente pose il campo di fronte. Vedendo che il grossoesitava ad attraversare il torrente, passò per primo. Lo videro i suoi uomini epassarono dopo di lui. 7 Egli divise la moltitudine e pose i cavalieri in mezzoai fanti, perché la cavalleria degli avversari era molto numerosa. 8 Poidiedero fiato alle trombe: Cendebèo e il suo schieramento furono respinti; moltidella loro parte caddero colpiti a morte e i superstiti si rifugiarono nellafortezza. 9 Fu ferito allora anche Giuda, fratello di Giovanni. Giovanni inveceli inseguì, finché giunse a Cedron che Cendebèo aveva ricostruito. 10 I nemicifuggirono nelle torri esistenti nelle campagne di Asdòd, ma egli vi appiccò ilfuoco. Restarono sul campo circa duemila nemici. Poi Giovanni ritornò in Giudeasenza molestie.


Morte tragica di Simone a Dok. Gli succede il figlio Giovanni

11 Tolomeo, figlio di Abùbo, era stato costituito stratega della pianura diGerico. Egli possedeva molto argento e oro, 12 poiché era il genero del sommosacerdote. 13 Il suo cuore si inorgoglì e si propose di impadronirsi del paesee covava perfidi disegni contro Simone e i suoi figli per eliminarli. 14 Simoneera in visita alle città della regione e si interessava delle loro necessità.centosettantasette, nell'undicesimo mese, cioè il mese di Sabat.


Venne allora in Gerico insieme con Mattatia e Giuda suoi figli, nell'anno

15 Il figliodi Abùbo, che covava il tradimento, li ricevette nella cittadella, chiamata Dok,che egli aveva costruita, e servì loro un gran banchetto, nascondendo ivi degliarmati. 16 Quando Simone e i figli furono inebriati, Tolomeo e i suoi uomini sialzarono, impugnarono le armi, si scagliarono contro Simone nella sala delbanchetto e trucidarono lui, i due figli e alcuni suoi servi. 17 Egli commiseun'enorme perfidia e rese male per bene. 18 Tolomeo scrisse di questa cosa espedì al re, perché gli inviasse milizie in aiuto e gli desse in consegna laloro regione e le città. 19 Inviò altri uomini a Ghezer per eliminare Giovannie spedì lettere ai suoi comandanti, che venissero da lui, perché doveva loroargento e oro e doni; 20 altri uomini inviò ad occupare Gerusalemme e il montedel tempio. 21 Ma qualcuno corse avanti e informò Giovanni che suo padre e isuoi fratelli erano periti, aggiungendo: «Ha inviato uomini per uccidere anchete». 22 Udendo ciò, Giovanni rimase profondamente costernato; poi catturò gliuomini inviati per sopprimerlo e li mise a morte. Aveva infatti saputo checercavano di ucciderlo.23 Le altre azioni di Giovanni, le sue battaglie e gli atti di valore da luicompiuti, la ricostruzione delle mura da lui eseguita e le sue imprese, eccostanno scritte negli annali del suo sommo sacerdozio, da quando divenne sommosacerdote dopo la morte di suo padre.


1Maccabées (CEI) 11